[Aggiornato a Novembre 2018]
Dopo il post in cui parlavo del fatto che lascerò presto Barcellona, ho ricevuto molti messaggi che chiedevano informazioni sulla mia scatola di fiammiferi: che fine farà? La abbandono completamente? La voglio subaffittare?
Inizialmente avevo pensato a questa seconda opzione, il pensiero di lasciare il mio appartamento mi scombussolava tanto che mi ero illusa di voler mantenere questo filo con Barcellona e di non rescindere totalmente il mio contratto d’affitto. Ma poi mi sono detta che non ne valeva la pena.
Trovare casa a Barcellona non è facile, per molti motivi che spiegherò qui di seguito, e uno fra i tanti lo anticipo subito: le caparre sono care.
Questo vuol dire che subaffittare un appartamento, anche se a una persona di fiducia, vuole dire correre il rischio che -in mia assenza- qualcosa vada storto e che io debba rispondere dei danni.
No grazie, il pensiero di lasciare Barcellona già mi ansia da solo, senza bisogno di aggiungere ulteriori pensieri. Quindi, lascio.
La mia scatola di fiammiferi sarà presto libera.
L’agenzia non ha tardato a comunicarmi che va bene e che ci vedremo il giorno del check-out (con consultazione certosina dell’inventario per valutare eventuali danni).
Dietro mia precisa domanda, l’agenzia non ha esitato a farmi sapere che il mio affitto mensile verrà incrementato di nientemeno che 150 € al mese.
Sticazzi! ho pensato, gli affitti a Barcellona stanno di nuovo lievitando.
Questo post allora nasce dall’esperienza dei miei tre anni e mezzo di vita qui e dalle considerazioni dei giorni post-disdetta del mio affitto.
[Premessa: parlo di affitto di appartamenti tutti per voi, non in condivisione.]
Come sono gli affitti a Barcellona?
In aumento.
Basta una parola, seppur generica. Ma ci sono delle sfumature da considerare. Sono in aumento ma meno cari che a Roma o a Milano, per fare un esempio.
A Milano l’affitto medio mensile a marzo 2016 è quotato a quasi 16€ al metro quadro mentre a Roma 13,88€ al metro quadro.
Per Barcellona, dato del primo trimestre 2016, parliamo di 7,4€ al metro quadro, un aumento del 4,3% rispetto all’anno scorso: quindi sì in deciso aumento, ma il concetto di caro va contestualizzato. ***
Sicuramente una scatola di fiammiferi come la mia, 35mq in un quartiere storico e di fronte al mare, può risultare caro: sono pur sempre 600 € al mese a cui si aggiunge la bolletta della luce (è tutto elettrico). D’altro canto, è un appartamento completamente ammobiliato, dove si può arrivare con le proprie valigie e iniziare a vivere e cucinare senza aver bisogno di comprare nulla. Per dire, a suo tempo mi ci hanno fatto trovare anche lenzuola e asciugamani nuovi, che poi non ho usato ma questa è un’altra storia. La tendenza all’aumento dei prezzi comunque è confermata da quello che vi ho raccontato sull’agenzia del mio appartamento, che da maggio passerà a costare 750 €. Decisamente più proibitivo.
*** Questi dati, nel corso degli ultimi due anni sono cambiati spaventosamente. Vi consiglio questo bel grafico dinamico di Idealista.es, dove potrete vedere che il prezzo al metro quadro degli affitti di Barcellona va da un minimo di 11,7€ ai 15,4€ al metro quadro, a seconda dei quartieri. Negli ultimi due anni c’è stato un incremento del +17,8% dei prezzi d’affitto. Bello alto.
Come trovare casa in affitto a Barcellona
Non è facile, ma ci si riesce, con un po’ di flessibilità.
Il passaparola.
Questo è secondo me il metodo più efficace, se si può contare su una discreta rete di conoscenze o se si è disposti a parlare con la gente. Il passaparola è quel magico filo che unisce le persone in un ho sentito che… Io tre anni fa ho trovato così la mia scatola di fiammiferi: mangiavo un burrito di cochinita pibil a La Heladeria Mexicana, e avevo da poco conosciuto i suoi proprietari, Rico e Laura. Vivevo ancora vicino a La Sagrada Familia ma cercavo un posto solo per me, e la Barceloneta mi attirava moltissimo (non solo per la possibilità di avere la loro cucina messicana a fianco a casa!): loro mi diedero alcuni contatti di amici che affittavano e il biglietto da visita di una loro amica che lavorava in un’agenzia immobiliare e che sicuramente mi avrebbe aiutato a trovare un appartamento nel quartiere. E così fu. Quindi che conosciate o meno persone in città, non esitate a far sapere che state cercando casa…è probabile che qualcosa verrà fuori!
Idealista.
Si, bisogna essere anche un po’ idealisti per trovare la casa giusta a Barcellona, ma soprattutto bisogna usare il portale Idealista. Si sceglie il quartiere tramite la mappa e ci si immerge nella miriade di appartamenti a disposizione. Attenzione alle truffe: quando vedete l’annuncio di un appartamento bellissimo, elegante, ammobiliato, allo stesso prezzo che vi hanno chiesto per quel monolocale in periferia, ecco, lasciate perdere.
Affittare tramite un privato (se ci riesci)
Trovare una bella casa a Barcellona tramite privato è ormai quasi un miraggio. Ci ho provato e il risultato è stato disastroso, le case affittate da privati che ho visitato erano in pessime condizioni. E di offerte ce ne sono molto poche, probabilmente perché i proprietari preferiscono mettersi a riparo con un intermediario.
A volte potreste trovare un subaffitto tramite privato e passaparola: qualcuno che va via per un periodo medio lungo vuole coprire l’affitto durante la sua assenza senza lasciare l’appartamento. Questa può essere una buona soluzione perché normalmente gli appartamenti lasciati a queste condizioni sono di buona qualità (altrimenti il suo affittuario non si farebbe tanti problemi a lasciarlo), ma dovete arrivarci leggeri e con le valigie sotto il letto; perché se c’è una cosa che ho imparato a Barcellona è fare i conti con l’imprevidibilità. Tipo che pensavate di poter stare 6 mesi nell’appartamento e poi chi ve l’ha affittato decide di tornare in anticipo…e voi non avete in mano un pezzo di carta per impedirglielo.
Agenzie immobiliari, croce e delizia
Dal punto sopra consegue che il modo più sicuro per trovare un buon appartamento a Barcellona è tramite agenzia. Naturalmente è anche il modo più caro, ma avrete dalla vostra una serie di tutele, se naturalmente vi impegnate a leggere il contratto e a trovare eventuali clausole nascoste. Di agenzie immobiliari a Barcellona ce ne sono millemila e non sono tutte uguali. Partiamo dal presupposto che a tutte interessa far soldi, quindi attenzione alle commissioni che richiedono: per mia esperienza personale, rifuggo dalle agenzie che chiedono come commissione una percentuale dell’affitto annuale. Alcune richiedono anche il 10% di un anno di affitto IVA esclusa (quindi aggiungete il 21%) più spese notarili, per un totale piuttosto alto.
Io ho sempre preferito un’agenzia che mi dica “noi prendiamo l’equivalente di un mese di affitto“, e si chiude lì. Di solito la commissione di un’agenzia equivale a un mese di affitto, quindi attenetevi a questo criterio. Diffidate delle agenzie che vi chiedono di pagare anche altre spese che non vi competono.
[Aggiornamento gennaio 2017: in passato la tassa sull’immobile (ITP) non era a carico dell’inquilino ma sembra che di recente sia stato introdotto anche questo onere e non si può evitare di pagarlo. Più informazioni qui]
Pare oltretutto che la legge catalana vieti espressamente la pratica del doppio pagamento delle commissioni per l’agenzia: teoricamente se il servizio di intermediazione è richiesto dal proprietario, dovrebbe essere lui a pagare la commissione, non anche l’affittuario. Il punto è che questo non viene rispettato, punto. E se non ti va bene, c’è una fila di persone dietro di te che vuole quello stesso appartamento: per cui, cerca almeno di pagare il meno possibile all’agenzia. Qui un articolo sul tema, in spagnolo.
Quanto costa entrare in un appartamento a Barcellona?
I costi per entrare in un appartamento a Barcellona sono notevoli, se avete affittato tramite agenzia. Considerata la crisi degli ultimi anni, proprietari di case e agenzie immobiliari si sono fatti estremamente puntigliosi, quindi cercano di mettersi al riparo da affittuari che non danno abbastanza garanzie.
Quando ancora non avevo un lavoro fisso e cercavo appartamento, mi venivano richieste molte garanzie: un garante con reddito fisso a Barcellona, 3 mesi di caparra, estratto del conto corrente…Più ovviamente gli onorari per l’agenzia e l’affitto del mese in corso.
Quando poi ho potuto presentare il contratto di lavoro della Clinica le cose si sono fatte più semplici: per entrare nella scatola di fiammiferi ho dovuto pagare 2 mesi di caparra + l’equivalente di un mese per l’agenzia + l’affitto del mese in corso. Non esattamente una piccola cifra, ma comunque meno di quanto avrei dovuto pagare se non avessi avuto un contratto di lavoro.
Entrare in un appartamento non ammobiliato, da quello che mi risulta, dovrebbe avere costi inferiori.
La riserva dell’appartamento
Una cosa che mi aveva stupito molto nella ricerca della casa in affitto a Barcellona era la richiesta di versare un anticipo per la riserva. Vedi un appartamento, ti piace, ma non sei sicuro di volerlo confermare subito: la concorrenza fra chi cerca casa è così alta che alcune agenzie se ne approfittano e chiedono di versare un anticipo a titolo di riserva, che può raggiungere anche il 25% dell’importo dell’affitto mensile. Se lo confermate nel giro di tot ore, la cifra anticipata vi viene scontato dalle spese di entrata all’appartamento; se non confermate per tempo, perdete quei soldi.
Attenzione alle truffe: se proprio volete versare questo anticipo, fatevi lasciare un documento ufficiale da parte dell’agenzia con i termini dell’accordo. Gli agenti sono molto bravi a mettervi pressione e a farvi credere che se non versate l’anticipo, l’appartamento andrà via con la prossima visita: spesso è vero, ma io ho sempre evitato di lasciare dei soldi a un’agenzia per la riserva di un appartamento che non mi convinceva. Quando ho trovato la scatola di fiammiferi, ho deciso nel giro di un’ora, facendomi calcoli a mente sulle possibilità di coprire le spese per entrare e per pagare le spese nei primi mesi: è stato piuttosto stressante, ma per lo meno sentivo dentro di me che avevo trovato l’appartamento in cui volevo stare.
Vale comunque la regola per cui se arrivate a Barcellona con la finanze contate, non è il caso di lanciarsi sull’affitto di un appartamento tutto per voi. Meglio optare per la condivisione, dove le condizioni sono più economiche e più flessibili.
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Per avere altre informazioni sul tema affitti a Barcellona:
Trovare casa a Barcellona: riuscirci in una settimana e convincere il padrone di casa a scegliervi
Ciao, a me interessa più che altro l’argomento bollette, piuttosto scoraggiante a sentire le persone che vivono da sole. Ho sentito cifre assurde, tipo 300 euro al mese per acqua, elettricità e internet (soprattutto quest’ultimo). Confermi?
Ciao Chiara, no, non confermo, la cifra è spropositata. Vero che le bollette ADSL e della luce sono in media più care che in Italia, ma arrivare a sommare 300 € al mese di spese vuol dire vivere in un appartamento grande in un quartiere caro tipo Vila Olimpica o Sarriá, per fare due esempi (ho scoperto che l’elettricità è più cara in base al quartiere in cui si vive). Io per esempio pago in media 50 € al mese di elettricità + 45 € al mese di ADSL e piano flat sul cellulare + 15 € al mese di acqua.
CIao Giulia,
purtroppo le capitali sono piuttosto care… motivo per cui decisi di non prenderle in considerazione quando scelsi di trasferirmi. Preferisco una città più piccola ed economica visto che sono freelance. In portogallo so grazie ad amici che le cose vanno molto meglio e non sono rigidi nel dare affitti… ovviamente qualche brutta sorpresa so che la troverò! Però non vedo l’ora di partire 🙂
Certo 35 mq per 600 euro al mese per me sono tantissimi… più di quanto pago io in italia per l’attuale affitto, in una casa di poco più grande della tua. Comunque l’articolo è molto utile perché offre la possibilità di vedere qual è il costo reale della vita a Barcellona, almeno dal punto di vista degli affatti. Interessante anche il discorso delle bollette nel commento qui sopra! In questo caso vi è più risparmio che in Italia, qui il costo dell’acqua è diventato proibitivo!
Si Claudia, diciamo che le spese si compensano e alla fine dei conti, per quanto mi riguarda, la vita a Barcellona è stata più economica di quella in Italia, dove addirittura condividevo le spese con il mio ex. A conti fatti ho risparmiato più in 3 anni a Barcellona che non in 5 di vita a Milano. Ognuno ha sicuramente la sua storia e il suo modo di vivere, ma mi sembra utile poter dare dei parametri a chi sta pensando di emigrare…farsi i conti in tasca prima di uscire di casa è sempre una buona idea 😉
Le “brutte sorprese” fanno parte dell’esperienza dell’emigrazione, quindi ti auguro di averne il meno possibile e di trarre insegnamento da tutto! 🙂
ma come si arriva a 600 €? Se il costo è 7,4 €/metro quadro, il delta dai circa 250 € ai 600 che cosa sarebbe? il costo dell’agenzia?
Quel 7,4 €/mq non è il prezzo unitario del quartiere dove sto io, ma il prezzo medio considerando tutti i quartieri della città. Ci sono quelli più lontani dal centro che abbassano la media. Per quanto riguarda la Barceloneta, dove sto io, i prezzi medi sono ben più alti…giusto stamattina è uscito un articolo su La Vanguardia che parla di questo: http://www.lavanguardia.com/local/barcelona/20160418/401181674504/barceloneta-alquiler-precio-metro-cuadrado.html -> siamo sui 16 € al mq, ‘na botta per il 2016. A questo punto, meno male che lo lascio.
Ecco, adesso mi è più chiaro. Sicuramente sono costi alti, ma comunque non mi stupiscono, considerando che parliamo di una grande città.
La tua scatola di fiammiferi resta comunque un’icona, potresti costruirci su una sit-com o un libro!
ehehe Stefano, dici? la sit-come sarebbe bello, ma fra attori e telecamere finirebbe lo spazio 😀
Ciao Giulia,
sono Mara..allora lasci Barcellona e dove vai?
Io sono qui in Francia e scappo da questo posto pieno di tristezza e finta armonia. Vengo a Barcellona.
Ho contattato mille agenzie e ho una storia infinita alle spalle,nonostante tutto voglio lottare ancora.
Ti prego, aiutami a trovare subito casa.
Ciao Mara…se leggi i post successivi a questo vedrai che sono tornata in Italia 🙂 Barcellona l’ho lasciata a malincuore già 4 mesi fa. Purtroppo non ho contatti con agenzie o con il mercato degli affitti di Barcellona, quindi non saprei aiutarti a trovare casa. Però il sito migliore che puoi consultare è questo: https://www.idealista.com/
Ti faccio un grande in bocca al lupo per la tua ricerca e questa nuova fase della tua vita!
Ciao. Sono un po’ più che trentenne è qualcosa. Ho deciso di andare ad abitare a Barcellona. Effettivamente affittare una casa sembra la cosa più complessa. Mi sapresti dire se per fare un contratto É necessario il NIE (numero identificacion de estranjero)?
Qual’é il metodo più semplice per ottenerlo? Grazie. Franz
Ciao Franz, per affittare un appartamento è decisamente meglio avere un NIE. Senza quello, è molto più difficile trovare casa, perché devi rivolgerti a delle agenzie e ti chiederanno delle garanzie maggiori, oppure ti appiopperanno degli appartamenti turistici a prezzi molto più alti.
Per fare il NIE è necessario avere un contratto di lavoro, oppure rispettare alcuni requisiti economici, che a quanto so si fanno sempre più esigenti. Io l’ho fatto già 4 anni fa e nel frattempo sono cambiate molte cose. Ti consiglio di fare un giro sul sito del comune di Barcellona per avere info più fresche.
Ciao! Vivo a Barcellona da qualche mese e trovare casa è stato un’inferno! Le case non si possono visitare, ma bisogna affittare a scatola chiusa: se aspetti, qualcun’altro lo farà al posto tuo! Mi ritrovo in un appartamento di 40mq al quarto piano senza ascensore, finestre di legno fatiscenti, senza riscaldamento (qui molte case non ne hanno!).. il tutto alla modica cifra di 800€ al mese! Per entrare ho dovuto versare 6 mesi di caparra (parliamo quindi di quasi 5000€ che non so se rivedrò mai) più la commissione all’agenzia (10% dell’affitto annuale maggiorato di un 21% di imposte). Le bollette sono più care che in Italia, ma io sono sui 200€ e non 300€. E sì, confermo che senza NIE non puoi affittare nulla (a meno di andare a nero). Credo che ormai Barcellona sia al pari di tutte le grandi città. Non metto in dubbio la bellezza della città e dello stile di vita, ma come costi siamo ormai al pari di Milano (dove molti miei amici affittano case perlomeno decenti alla stessa cifra).
Ciao Francesca, grazie per il tuo commento.
Sto seguendo molto da vicino il mercato degli affitti a Barcellona, sia per esigenza personale che per il racconto dei miei amici che ci vivono, e so che la situazione è molto critica.
Il fatto che viva in un quarto piano senza ascensore non mi stupisce affatto hehe è quasi la norma 😀
Ti posso chiedere in che zona stai vivendo?
Per dire, il mio appartamento in Barceloneta, quarto piano senza ascensore (ma tutto nuovo), che ho lasciato ad aprile 2016 con un prezzo di 600 euro, è stato riaffittato il mese dopo a 750 euro. Nel giro di un anno vedo che le cose sono peggiorate tantissimo.
Quanto alla caparra folle che hai dovuto pagare: purtroppo a volte le agenzie ci provano. Ci avevano provato con me anche 5 anni fa, quando mi ci ero trasferita. Ma per principio li avevo mandati a stendere. Barcellona è piena di sciacalli in ambito immobiliario, da sempre, e bisogna stare molto attenti: chiedere 6 mesi di caparra non è neppure legale.
Leggi qui, per esempio: https://www.pisos.com/aldia/10-preguntas-con-respuesta-para-los-inquilinos/20182/
La Ley de Arrendamiento Urbano prevede che sia legale chiedere UN mese. La maggioranza in realtà chiede 2 o 3, non c’è scampo.
Ma 6 è veramente da sciacalli.
Anche per la questione della commissione agenzia: quelle che chiedono una percentuale della quota annuale sono quelle da cui stare alla larga. Una volta, un’agenzia mi aveva chiesto quella commissione senza nemmeno essersi presentata all’appuntamento per la visita dell’appartamento: era stato il portiere a farmi fare il giro dell’appartamento. Quale sarebbe stato il servizio per cui avrei dovuto pagare una commissione così alta?
Ognuno di noi ha esigenze diverse quando si tratta di affittare, sia in termini di zona, che di budget, che di caratteristiche dell’appartamento. Ma il mio principio base è proprio quello di non lasciare spazio agli sciacalli: se tutti ci rifiutassimo di affittare appartamenti a certe condizioni abusive, forse qualcosina potrebbe cambiare.
Ho visto che per 100mq a Barcellona è impossibile avere prezzi decenti, si parla di almeno 1000/1200€/mese.
Consigli qualche cittadina vicina al nord? Tipo da Badalona ad andare in sù?
Ciao Antonio, sì 100 mq iniziano a essere molto cari. Ma non per forza a 1200 euro. Bisogna avere molta pazienza e allontanarsi dalle zone più “famose” per andare verso quartieri più lontani (ma non per forza peggiori): il Guinardò, il Carmelo, Sant Andreu, San Martì…ho visto appartamenti grandi che non superavano i 900 euro. Completamente vuoti, questo sì, quindi bisogna tenere in conto la spesa per arredare.
[…] ricordate quando l’anno scorso ho scritto il vademecum della ricerca casa a Barcellona? Le sue fondamenta sono ancora valide, ma ci sono stati alcuni cambiamenti importanti che […]
Ciao! Grazie per le informazioni preziose che scrivi qui sul tuo blog per chi come me sta per trasferirsi a Barcellona! Volevo chiederti solo un chiarimento in merito alla tassa sull’immobile, ti riferisci all’ ITP? te lo chiedo perchè un agente immobiliare mi ha appena chiesto 180 euro in più per Impuesto de transmissiones patrimoniales!
Grazie mille,
Giulia
Ciao Giulia, grazie a te per il commento 🙂
Grazie per avermi fatto notare l’imprecisione. Quando ho affittato il mio primo appartamento a Barcellona, nel 2014, l’ITP non andava pagato dall’inquilino. Ma di recente è stato incluso quest’onere (v. https://www.idealista.com/news/inmobiliario/vivienda/2016/02/24/741114-por-que-tengo-que-pagar-itp-un-impuesto-que-grava-la-compra-de-casa-si-vivo-de), quindi è normale che ti si chieda di pagare l’ITP, anche noi l’abbiamo pagato fra le spese extra per entrare nell’appartamento attuale.