coffee and writing - freelance a barcellona

Vita da freelance

A settembre 2015 ho dato l’ennesimo colpo di coda alla mia vita, che se non faccio nuove esperienze non sto in pace: ho lasciato un altro lavoro a tempo indeterminato, sono diventata lavoratrice autonoma a Barcellona, autónoma, come dicono in Spagna, e ho iniziato a lavorare da remoto.

Quello di uscire da una vita lavorativa di badge da timbrare e luci al neon sotto cui passare le otto ore giornaliere, era un desiderio che avevo da anni. Ci ho provato in tutti i modi a farmelo piacere, il mondo del lavoro in azienda.

Mi sono occupata di marketing per i cioccolatini, di analisi di mercato sulle vendite di elettrodomestici in giro per il mondo, ho creato siti web per catene di negozi di bricolage, curato progetti di employer branding a favore degli stagisti italiani, sono stata tutor, interprete e mio malgrado quasi-psicologa per innumerevoli donne alla ricerca di una gravidanza con tecniche di riproduzione assistita.

Ci ho messo sempre del mio meglio, eppure mi sembrava sempre di dare troppo, senza ricevere abbastanza in cambio. Troppe energie sottratte al mio tempo libero, troppe risorse dedicate a qualcosa che a volte smetteva completamente di avere un senso.

Dove sta la mia crescita personale? Quando imparerò qualcosa di nuovo?

Sono veramente disposta a vendere il mio tempo a un’azienda e a dedicare così tante risorse al raggiungimento di un obiettivo che non è il mio?

Anni in cui queste due domande bussavano fra i meandri dei miei impegni quotidiani, smorzando i miei entusiasmi di donna in corriera. Che era una cosa che mi veniva benissimo, prendere la corriera al volo la mattina.

Finalmente ho trovato il coraggio di provare anche questa e mettermi in proprio.

Il che vuol dire lavorare per clienti che scelgo io, con una flessibilità oraria e progettuale che arricchisce le mie giornate e mi fa sentire in costante crescita.

Ho anche realizzato, da brava stakanov – mannaggiammè – che ho un grosso problema a staccare, ora che il lavoro ce l’ho sul tavolo della cucina della mia scatola di fiammiferi.
Un equilibrio precario fra vita privata e lavorativa delimitato dalla semplice accensione del computer la mattina.
Deleterio.
Sto provando a rimediare, lo giuro.

Qui per saperne di più sull’inizio della mia carriera da autonoma:

Lavorare come autonomo in Spagna, sí se puede!

Di come ho trovato un lavoro da remoto e cambiato la mia routine: pro e contro di una nuova vita

https://trentanniequalcosa.it/vita-da-freelance-in-spagna/sono-una-donna-che-lavora-nel-web/