Ho molta voglia di fare liste

Per tirare le fila di un periodo ingarbugliato.
Per provare a controllare gli elementi che sfuggono all’ordine.
Per interrompere un attimo il tempo e dire aspetta, godiamoci ancora un po’ questo momento piccolissimo.
Per un abbraccio avvolto in una giacca di pile.
Per i ci proviamo anche a distanza.

Ho molta voglia di fare liste.
Perché nelle ultime 24 ore si sono inanellati piccoli eventi che hanno avuto l’eco di un terremoto lontano e fatto franare pezzetti di muri cadenti.
Sono tornata a casa di nonna e lei non c’è.
Ho scelto delle lenzuola in lino che ha ricamato chissà quanti anni fa.
Ho preso dalla mensola del suo salotto due foto, in una ci siamo io e mia sorella nel 1984, sedute sul divano, lei appena regge la testa, io ho ancora i boccoli e il vestito con la fantasia scozzese. Nell’altra c’è mio fratello, i boccoli anche lui, gli occhi fissi all’obiettivo, un accenno di passetti scalpitanti, due anni.
Una persona che ho incrociato per qualche giorno nove anni fa ha scritto una storia in cui ci sono anche io.
È una storia un po’ reale e un po’ no, ma ho rivissuto tutto il friccico di quei primi mesi a Barcellona, la confusione, il dolore, l’incertezza, gli errori, la libertà respirata a fondo, le cazzate, gli sguardi persi ad Arc de Triomf, le cose che fai e poi ti penti, le cose che non fai e poi ti penti lo stesso.
I paesaggi nuovi che ora sono casa, i piedi che fanno male per il troppo scarpinare, il mare da sola, il mare d’inverno, l’hotel Vela che mi sembrava la fine del mondo conosciuto, il buio, le persone che chissà che fine hanno fatto.
Le storie che poi sono germogliate, nonostante tutto, e ora sono grandi e sono tanto.

Ho molta voglia di fare liste.
Una persona che seguivo su Instagram e che non ho mai conosciuto di persona non c’è più ed è un’ingiustizia enorme.

Ho molta voglia di fare liste.
Tra poche ore devo attraversare l’isola e poi il mare e un pezzetto di Maresme e tornare a casa.