Quando ero sposata, vivevo nel nord Italia, andavo in ufficio tutti i giorni, facevo la spesa il sabato perché non avevo tempo di farla in altri momenti, e la domenica mi intristivo perché il giorno dopo sarei dovuta tornare a lavoro, avevo la sensazione che la mia vita non avrebbe più ammesso alcuna sorpresa. Scalpitavo in un binario che andava dritto per la sua strada ferrata, verso un futuro che già potevo vedere a distanza di km.
Tipo quando guidi verso il mare in Sardegna: inizi a vedere il luccichio dell’acqua all’orizzonte molto tempo prima di poter mettere i piedi in spiaggia. Sai che il mare è lì, alla fine della strada asfaltata, lo vedi placido in lontananza, ci stai arrivando piano.
Eppure io volevo vedere le montagne: quelle verdi che ti si stagliano contro a ogni curva, costellate di alberi fitti fra i quali sicuramente si nascondono animali selvatici che saltellano fra i cespugli – cervi, cinghiali, lepri. Sai che stanno lì in mezzo a tutto quel verde, anche se non li vedi.
C’è stato il momento in cui ho deciso che volevo smettere di guidare verso il mare e cambiare strada per un sentiero di montagna. Il sentiero che ho scelto sembrava delineato all’inizio, e l’ho seguito con l’euforia del cambio strada, ma ben presto la segnalazione ha iniziato a scarseggiare. Fino a che non si è proprio diradato quasi completamente, e a ogni bivio ho scelto a naso.
Ora giro a sinistra, poi a destra, poi magari dopo vado dritta.
Sul cammino ho incontrato tantissimi animali selvatici che come me hanno smesso di seguire la strada dritta per il mare, e vivono semplicemente in mezzo al verde senza sapere esattamente se esiste un sentiero delineato fra i boschi. Quindi è più probabile che se lo costruiranno loro, a piacimento.
Così mi sento in questo periodo in cui la parola stabilità, di nuovo, va a farsi benedire.
Sto scegliendo un sentiero che, sono onesta, non so dove mi porterà. Vedo il cammino delineato come al solito per i primi metri, ma poi le fronde degli alberi si fanno più fitte e non c’è altro che verde.
Non so dove sto andando e quale destinazione finale avrà questo sentiero, e non me ne voglio preoccupare troppo. Ho deciso di concentrarmi sulle cose che so, prima di tutto con chi voglio fare questo nuovo cammino nel bosco.
Ogni tanto incontro qualcuno che sta andando verso il mare, la macchina pulita del sabato, gli ombrelloni per ripararsi dal sole, le pinne per nuotare più veloce, le sedie sdraio per stare comodi sulla sabbia: mi dicono di andare con loro, che di posto in spiaggia ce n’è per tutti, che non ha senso stare in mezzo al verde se il mare è lì all’orizzonte, cosa ti perdi a fare?
A me dispiace deluderli eh, ma non fa per me. Ci ho provato, ma mi sono stancata e annoiata moltissimo. È vero che comunque ogni tanto sento il richiamo di quella sedia sulla spiaggia, la comodità di avere un posto verso cui arrivare, un ombrellone mio sotto cui prendere il sole. Mi capita di pensarci soprattutto quando qui nel bosco piove e il sentiero si fa fangoso e scivolo in continuazione.
Sì che ci sono momenti in cui mi chiedo ma chi me l’ha fatto fare?
Però poi volete mettere la meraviglia di quando torna il sole, dei fiori che si aprono, degli animali che escono dalle loro tane, dei laghetti nascosti fra le valli?
Io lo so che il mare è lì, dietro questi sentieri di montagna, e non si sposta. Solamente ho voglia di camminare un po’ prima di andarmi a sedere in riva.
A tutto questo mi ha fatto pensare questa mattina Rob Breszny con il suo oroscopo dell’Internazionale. Pensate quello che volete, ma quest’uomo è da anni che mi dice cose che amo leggere:
“Non mi perdo mai perché non so dove sto andando”, diceva il poeta giapponese Ikkyū Sōjun. Non ti consiglierei di assumere questo atteggiamento per sempre, ma penso che per il momento sia perfetto per te. Secondo le mie proiezioni, potrai apprendere proprio quello che ti serve semplicemente vagabondando senza meta, spinto dalla gioiosa curiosità per tutte le belle cose che vedi, senza curarti di quello che significano. P.S. Non ti preoccupare se la mappa che consulti non sembra corrispondere al territorio che stai esplorando.
Ciao Giulia! Ho seguito il link dell’oroscopo per leggere il mio (vergine). Con me si è proprio sbagliato 🙂 Dice che le vergini non sognano a occhi aperti, allora io sono l’eccezione che conferma la regola 😀
Bellissimo invece il tuo, che hai trascritto nell’articolo! “Non mi perdo mai perché non so dove sto andando” Una frase che almeno a me, tira su di morale!
Sempre c’è un’eccezione che conferma la regola 🙂
La frase del mio oroscopo è veramente bellissima, credo diventerà una delle mie citazioni preferite!
Bellissimo post. Mi piace molto la tua filosofia. Buona fortuna per il tuo prossimo viaggio, fisico ed emozionale (si dice? Dopo sei anni in UK mi sono dimenticata l’italiano O_O). Un abbraccio 🙂
Grazie Marta! Si si emozionale ormai è anche italiano 😀 (ti capisco benissimo, a volte le parole straniere ci stanno così bene nei discorsi in italiano…sai quanti neologismi!)
Un abbraccio!
[…] giorno dell’oroscopo di Rob Brezsny, come da tradizione (ne avevo già parlato qualche post fa). Quello di oggi […]