Avete presente quelle settimane in cui il tempo si accorcia e si dilata allo stesso tempo, troppo tempo prima di vedere la fine di un obiettivo e poco tempo per tutto il resto? Quelle settimane in cui il tempo passato fuori casa è praticamente solo dedicato ad andare al supermercato e a comprare il pane (più un dolce dai, che ho bisogno di zuccheri per pensare meglio…)?
Ecco, a quelle settimane lì bisogna mettere un tocco finale, bisogna sancirne la fine in un modo sano e felice. Che per me è un bicchiere di vino rosso.
Quando si viene a vivere a Barcellona si impara da subito un fondamento della cultura locale: per farsi nuovi amici bisogna andare de copas (andare in giro per bar) o sorseggiare cañas in una terraza ( bersi una birra in un tavolino all’aperto). Senza bisogno di cercare il locale fighetto, le possibilità per farlo sono infinite, alla portata di qualsiasi budget: si trovano bar che offrono un bicchiere di birra al tavolo a un prezzo così ragionevole (a partire da 1€) che non c’è scusa che tenga. E infatti i bar sono sempre pieni.
E poi ci sono le vinerie. Io ho bisogno di una vineria quando ho la testa confusa e stanca.
La mia preferita al momento si chiama El Soplo, si trova nel barrio del Born e, casualità, il gestore è un ragazzo italiano simpaticissimo, Nino. Infatti normalmente non diciamo “andiamo al Soplo” ma “andiamo a bere un vino da Nino”.
[Edit 2019: El Soplo purtroppo non esiste più, come spesso succede alle cose belle di questa città così mutevole. Uffa. Peró le foto rimangono!]
Mi piace venire qui perché la luce è calda, c’è quel tocco vintage di vecchia vineria, tavoli di legno, sifoni da seltz anneriti dal tempo e musica jazz.
Nino si è inventato una meravigliosa modalità di servire un bicchiere di vino, che a noi italiani magari non suona nuovo, ma in terra catalana, dove il cibo offerto è un miraggio, sì. Quindi per ogni bicchiere di vino, arriva anche un tagliere di tapas, che cambiano di volta in volta in base agli ingredienti del giorno. Non limitiamoci alle solite patatas bravas con salsa artificiale, qui si fa di meglio. Molto meglio.
Ecco, servimi un vino rosso con un piatto di tapas originali e mi hai conquistato. Posso chiudere la settimana in bellezza e far riposare la tastiera.
E voi dove andate quando volete riposare la testa e concedervi un bel vino (o una buona birra, o un the caldo, fate vobis)?
Si accettano consigli su locali da visitare assolutamente in qualsiasi parte d’Italia o del mondo in cui vi troviate 🙂
Spettacolo, in Scozia e Regno Unito in generale si beve e basta anche se, un paio di settimane fa, sono rimasta piacevolmente sopresa da un pub in centro che aveva allestito un aperitivo piccino 🙂
In realta’, quando io e il dottore siamo stati in Andalusia di tapas ne abbiamo potute mangiare poche vista la difficolta’ di alcuni locali nel capire cosa significa “vegano” 🙁 Ma abbiamo apprezzato la birra a un euro 🙂
E finalmente anche lì capiscono che se abbini cibo e bevande, la gente compra di più! 😀 Mi avevi raccontato delle difficoltà di trovare cibo vegan in Andalusia, effettivamente può diventare un problema soprattutto uscendo dalle grandi città. Però la birra a 1€ può compensare il dispiacere! 😉
Anche a me piace l’idea di rifugiarmi in un’enoteca. Qui a Torino ce ne sono tante, piccole,accoglienti e carine, forse un po’ care ma quando le vedi ti viene voglia di entrarci. Io non ne ho una preferita ma mi lascio ispirare di volta in volta a seconda di come mi sento. Ci passo davanti e, se mi colpisce, ci entro. L’ultima volta che ci sono stata ne sono uscita allegretta perché, presa dalla curiosità di assaggiare alcuni vini di cui avevo sentito parlare, ho indossato per un po’ i panni di una sommelier di prim’ordine. Puoi ben capire che non è stato facile ricordare la combinazione del lucchetto della mia bici che tentavo di sbloccare tra una risata e l’altra. Se vieni a Torino fammi sapere che ce ne andiamo in giro per enoteche. Stavolta senza bici però…
Ma anche con la bici dai, che è il mio mezzo di locomozione preferito. Ci diamo il turno, un vino tu e uno io 😀
Se non fosse che in questo periodo sono a dieta (anche da alcool), anche io adoro le enoteche dove sorseggiare con calma un buon bicchiere di vino. In certi casi, la mia cena si chiude lì, soprattutto in quelle enoteche che, come Nino, dà la possibilità di gustare qualcosa.
Ma la cosa più importante è bere lentamente: gustare il vino e non guardare l’orologio.
Poi potremmo fare un post intero su quali vini scegliere…
Ah per il post sui vini da scegliere mi affido completamente a te, che da buon padovano sicuramente te ne intendi eccome! Io ho un palato profano, mi piace bere un buon bicchiere in compagnia e lentezza…ma ecco, ho bisogno di istruzioni per capire qualcosa sulla qualità di un vino. Ora che mi ci fai pensare, che nostalgia di Padova e delle sue enoteche!
Ti dirò di più: vivo a Padova, ma dopo 28 anni di basso Piemonte, quindi a ridosso delle Langhe! Vuoi mettere un bicchiere di Nebbiolo o di Barolo in lentezza?
Buoooono! …allora il vino ce l’hai nel sangue mi sa 🙂 Ma torni in zona Piemonte a dicembre per caso?
A metà dicembre sarò in Piemonte, sì. Anche tu?