Appartamento in Barceloneta cedesi in agosto

coppia in balcone barcellona

Questa notte è stata difficile, ho provato tutte le tecniche per prendere sonno, rilassare il corpo, pensare positivo.

Ho cercato di non concentrarmi sulla musica arabeggiante che da ore risuona a tutto volume nell’appartamento fatiscente del secondo piano del palazzo di fronte al mio e che entra nella nostra cucina, non invitata. Ceniamo al suono di un Qanun, andiamo a dormire con un assolo di Rabab che prosegue in loop, e pure le zanzare devono aver pensato di trovarsi nei pressi di un’oasi del deserto, perché stanotte sono particolarmente allegre.

Il Guerriero sospira e mi sussurra “Pensa di essere in un riad di Marrakesh“.
Ma allora dov’è il cous cous, che con tutto questo star svegli mi sta tornando fame?

Gli altri vicini, felici come noi di poter apprezzare l’arte musicale del Maghreb, escono in balcone e si sperticano in urla chiedendo di poter riposare. Il romantico dell’appartamento fatiscente non prende bene la richiesta e si inalbera deliziando tutto il vicinato in un monologo dai decibel fuori norma, usando uno spagnolo incomprensibile. Finalmente spegne la radio.
I miei vicini di balcone ringraziano e tornano a dormire. Il romantico, che – ormai sono sicura – ha perduto la castagna*, accende di nuovo la radio cinque minuti dopo.  

Verso le due, dopo che anche il camioncino della pulizia delle strade ha fatto la sua apparizione e si è soffermato con attenzione sotto le nostre finestre aperte, probabilmente apprezzando l’atmosfera esotica, devo essermi finalmente addormentata. Certo, vuoi mettere gli schiamazzi di un gruppo di italiani che tornando dalla spiaggia alle 3 di notte vogliono condividere la loro gioia per queste fantastiche vacanze catalane? Come non svegliarsi per partecipare al loro entusiasmo!

Amici che sognate una vacanza a Barcellona in agosto, un soggiorno tutto incluso in un appartamento di fronte al mare, vi cedo il mio. Aggratis. Facciamo uno scambio. In cambio cercasi appartamento in zona montagnosa, non umida, silenziosa, senza camioncini della nettezza urbana, senza vicini, e con un panificio a due passi per poter comprare la baguette di prima mattina.

Non chiedo molto, eddai.

Foto di copertina¨: fotogramma del film “10.000 km

* traduzione letterale di una frase imparata ieri: “se le ha ido la castaña”, un’espressione che significa “è andato fuori di testa”

—❣—

E a proposito di della mia vita a Barceloneta, leggi anche:

Vivere in una scatola di fiammiferi – aka il mio mini-appartamento a Barcellona

21 risposte a “Appartamento in Barceloneta cedesi in agosto”

  1. Carissima, come ti capisco. Io vivo in un condominio in cui, tutte le sere, dobbiamo sorbirci le urla assatanate di tutti i bambini del quartiere, a volte quasi fino a mezzanotte. La gioia, non ti dico. Una sera, dalla disperazione, mi sono alzata dal letto poco prima delle 11 e ho chiesto asilo politico al Dottore. Sto portando avanti una crociata tra Council, amministratori di condominio e polizia ma nessuno sembra voler fare niente… la prossima mossa sara’ la denuncia ai servizi sociali per abbandono di minore, ma e’ possibile che questi bambini vengono lasciati liberi di scorrazzare per strada e dentro le case degli altri senza la supervisione di un adulto? Boh.
    Io, comunque, al tuo vicino risponderei a suon di Prodigy o simili a tutto volume…

    1. Anche qui ci sono gli stessi bambini! Sicura che non viviamo nello stesso posto? 😛 Perché non mi capacito che dei bambini possano stare per strada all’una del mattino mentre io cerco di dormire!

  2. Ma belli che siete, la veglia vi dona.

    1. Vero? 🙂

  3. Quanto ti capisco! Fortunatamente da me non c’era questa musica assordante, al contrario un silenzio da città d’agosto svuotata. una brezza fresca entrare dalla finestra ed accarezzarmi e nonostante tutto non riuscire a dormire. Ansia… mi ha tenuta sveglia fino alle 5 di questa mattina e rigirarmi e rigirarmi nel letto senza riuscire a trovare la posizione giusta, senza riuscire a rilassarmi ed ora, ora mi si chiudono gli occhi!
    Va bene ascoltare musica, ma decidere ed imporsi anche per i vicini non mi sembra giusto…
    Ti abbraccio fortissimo amica!

    1. Invidia fortissima per il tuo silenzio cittadino! L’ansia invece, amica, quella mi sa che viene fuori anche ne i posti più incantevoli e rilassanti del mondo…maledetta lei!

  4. Io sono fortunata perché abitando in un paesino di rumori molesti ne sento pochissimi…giusto qualche macchina che corre un po’ troppo…pure con motore truccato….

    1. quelle anche nel paese dei miei sull’isola 😀

  5. Tanta solidarietà!

    1. Grazie! 😉

      1. Ma siete voi davvero quelli della foto? Bellissimi…

        1. Ehehe, sono una versione più alta di me e il Guerriero 🙂 Se passi per la Barceloneta la sera comunque ci trovi nella stessa posizione 😀 [sono i protagonisti di un film che si chiama 10.000km che a te che sai cosa vuol dire una relazione a distanza potrebbe piacere!]

          1. Dai, lo prenderò! Strano che non lo avessi mai sentito questo film… Di quando è?

          2. È un film spagnolo, uscito l’anno scorso…probabilmente in Italia non è stato distribuito.

          3. E allora mi tocca aspettare :/

  6. Guarda, io ti cederei volentieri il mio di posto: quiete, silenzio, non si sente uno schiamazzo che sia uno, e se un bambino in giardino osa dire “ah” viene subito messo a posto.
    Io però il paradiso non me lo immagino così (anzi, più che paradiso a me questo sembra il passo prima: un cimitero): prenderei volentieri tutto il pacchetto con schiamazzi e musica ad alto volume.
    Se proprio proprio, pensate ai tappi 😉

    1. Ho evitato i tappi finora perché mi piace sentire il rumore delle onde del mare la notte…però vero che a volte con tutto il casino non si riesce a sentirle. Ieri parlavo con il Guerriero e un’altra amica di un possibile cambio molto al nord, in zona tua. Pazzia?

      1. Io dico sempre che dipende da quello che uno cerca. Ho conosciuto tantissimi italiani, spagnoli, francesi, olandesi, inglesi che ritengono che questo sia il Paradiso. E’ che dipende da quello che si cerca.
        Io per esempio ho bisogno di un posto vivace e culturalmente stimolante, e non sono interessata ai soldi. E’ proprio una cosa che non mi interessa, gestite le spese primarie, non sono una che cerchi il lusso o la comodità a tutti i costi.
        Invece tante altre persone qui si sentono a proprio agio, perché sono meno inquiete e hanno bisogno di un posto calmo dove stare, dove la vita è più “facile” e non ti viene il dubbio che lo Stato ti voglia fregare appena ti distrai.
        Dipende da quello che stai cercando tu.
        Quindi la domanda è: tu lo sai cosa cerchi? 🙂

        1. Se sapessi rispondere al volo a questa tua domanda avrei già risolto gran parte delle mie inquietudini. So cosa non cerco. Non cerco un paradiso fiscale, non cerco un cimitero sociale, non cerco di diventare ricca ma nemmeno cerco di tornare in uno stato che rubi i miei soldi, non cerco un posto in cui “sistemarmi” per l’eternità. Il resto è tutto un work in progress 🙂

  7. Vivere in una scatola di fiammiferi – aka il mio mini-appartamento a Barcellona | 30 e qualcosa dice: Rispondi

    […] Eppure io, fiammifero nella mia scatola, qui ci ho vissuto sempre benissimo. Nonostante le cucarachas che si sono permesse di entrare una volta e che sono state sterminate dal potere subdolo del gel ammazza tutto, nonostante i miei dirimpettai pakistani che preparano i mojitos da vendere in spiaggia, si svegliano con il canto del Mujaheddin e mi guardano ridendo quando ballo una salsa con il Guerriero, nonostante il vecchietto stralunato del primo piano che controlla i miei ospiti chiedendo loro se gli faccio pagare un affitto, terrorizzato com’è dalle multe per gli affitti abusivi ai turisti. Nonostante il vicino romantico e incazzoso con la nostalgia per la sua terra araba. […]

  8. Vivere in una scatola di fiammiferi - aka il mio mini-appartamento a Barcellona • Trent'Anni e Qualcosa dice: Rispondi

    […] Eppure io, fiammifero nella mia scatola, qui ci ho vissuto sempre benissimo. Nonostante le cucarachas che si sono permesse di entrare una volta e che sono state sterminate dal potere subdolo del gel ammazza tutto, nonostante i miei dirimpettai pakistani che preparano i mojitos da vendere in spiaggia, si svegliano con il canto del Mujaheddin e mi guardano ridendo quando ballo una salsa con il Guerriero, nonostante il vecchietto stralunato del primo piano che controlla i miei ospiti chiedendo loro se gli faccio pagare un affitto, terrorizzato com’è dalle multe per gli affitti abusivi ai turisti. Nonostante il vicino romantico e incazzoso con la nostalgia per la sua terra araba. […]

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