Sono arrivata a Genova già da una settimana, che si è incastrata nello spazio tempo e sembra non avere radici proprie. Galleggia fra quello che era Barcellona fino a otto giorni fa e questo presente fatto di balconi, alberi di limone, navi che solcano le onde, traffico di fronte al Porto Antico, scrivanie bianche del co-working.
Condivido la grande scrivania del co-working con due ragazze che stanno lanciando la loro start-up nel campo della navigazione. Parlano di barche, gite in mare, porti, isole. Genova ruota intorno al mare, lo sento vicino, molto più che a Barcellona, e non me l’aspettavo.
Il fine settimana che sta arrivando sarà il primo libero da scatoloni e incombenze post-trasloco. Tempo e lavoro dell’ultimo minuto permettendo, ho già qualche pensierino su come impiegare il tempo libero, tipo andare alla Sagra del Pesce a Camogli. Che fa tanto evento nazional-popolare, ma io adoro il cibo da festa di paese. E Camogli.
Per il momento continuo a star seduta su questa sedie girevole rossa, la lentezza del venerdì pomeriggio che entra dalla finestra alle mie spalle sotto forma di raggi di sole. E cerco di tenermi sveglia con la playlist #music4friday:
È un #friday4freelancers sonnacchioso e pre-estivo. Mi sono venute in mente canzoni che hanno segnato i miei anni di vita in Italia prima di Barcellona. Non so se per riscatto contro quei periodi, decido di riascoltare oggi alcune canzoni che mi accompagnavano in ufficio con un tempo uggioso. Ora, alla luce di questo sole genovese e con le voci soffuse delle mie compagne di co-working che arrivano oltre-cuffia, queste canzoni assumono tutto un altro significato. Finalmente.
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Usate gli hashtag #friday4freelancers e #Music4Friday quando ascoltate le nostre playlist e proponeteci le vostre canzoni preferite per aspettare il weekend!
Bela playlist, e benvenuta sotto il sole genovese! 😉
Grazie Noemi! 🙂