La parola Pasqua ha origini ebraiche, pasach, e aramaiche, pasah, significa passare oltre. Mai significato fu più appropriato a questa Pasqua 2016, diversa da tutte le altre, più solitaria ma di nuovo foriera di novità. Non è la prima volta che Pasqua coincide per me con dei momenti di realizzazione di un cambiamento.
Un passare oltre che si avvicina, dopo mesi in cui ho immaginato questo momento, fantasma di un futuro prossimo. Il futuro prossimo ora è veramente vicino, e sembra che sia arrivata l’ora di rimboccarsi le maniche e pensare a inscatolare tutto. Organizzare alternative. Pensare a nuovi spazi.
Diventa di nuovo attuale quella sensazione di difficoltà nel lasciare. Lasciare qualcosa che amo, che ha rappresentato un passo fondamentale della mia nuova vita tre anni e mezzo fa, lasciare delle tonalità arancio che non so se ritroverò. Non so di che colore sarà la prossima scatola, ma pare che il mare sarà sempre molto vicino.
Passare oltre, lasciar scorrere le parole perché formino delle nuove pagine che possa leggere presto.
Inforco gli occhiali da sole, stringo una sciarpa verde smeraldo al collo, mi regalo una colazione abbondante di fronte al mare e inizio a vagare in bicicletta. Entro in tre chiese diverse di Barcellona, perché è la prima volta che passo la Pasqua qui in città. Non so se mi aspettassi di vedere Gesú e Maria che si incontrano in piazza come succede alle dieci e mezza nel mio paesello, ma ho trovato una banda musicale e vecchietti in cerchio che ballavano una sardana. Vivi e vegeti, reali, non statue che vengono trasportate da nugoli di fedeli cantanti. Sono lì che si stringono le mani, le alzano verso il cielo e muovono piano i piedi, sereni. Gliene importa un piffero delle statue, a loro.
Passare oltre. Le tradizioni, le abitudini familiari, le uova di cioccolato, i turisti in infradito, i panni di velluto rosso ai balconi, una lavatrice da stendere, le tende arancioni, una siesta sul divano, un piatto di ravioli alle noci, un taccuino su cui scrivere una lista di quello che bisogna fare nelle prossime settimane.
Accidenti, quando scrivi questi post mi metti sempre un sacco di curiosità!
Mi piace molto l’idea del passare oltre. Non conoscevo questa etimologia e in effetti è vero. Da un punto di vista religioso, la Pasqua rappresenta proprio un cambiamento, un passaggio oltre la morte.
E chissà che riesca a dare una spinta alla mia voglia di cambiamento!
Nel mio caso c’è cambiamento, ma poca voglia, lo devo ammettere. Spero che presto arrivi anche la tua Pasqua-personale allora! 🙂
Dal commento sotto, mi rendo conto che il tuo cambiamento è sostanziale. Sono curioso di capire, a questo punto, che cosa ti riserverà il futuro. O meglio, ciò che stai costruendo per il tuo futuro.
E se Italia sarà, mi auguro che la voglia poco alla volta possa aumentare.
Anche io ne sono molto curiosa Stefano 🙂
questa è una tappa temporanea (spero il più temporanea possibile), in attesa di un cambiamento più duraturo…intanto si fa più facile organizzare quello spritz a Padova! 😀
Assolutamente sì! Guarda che ci conto!
Deal!
Dai l’idea di voler tornare in Italia 🙂 E io che tra poco invece parto!
Uhm, il verbo “voler tornare” non è esatto. Ma si, pare che per il momento ci sia un riavvicinamento 🙂 Tu parti, parti!!
Se non è un “voler”, è un vero peccato!
Io passerò da Barcellona, forse resterò un giorno, poi ho scelto, proseguo per il Portogallo! In ogni caso, anche il tornare è una grande avventura dopo così tanto tempo!
Ps: il blog continuerai a tenerlo vero?
Of course 🙂
Il Portogallo! Che bellezzaaaa! ( non erano le Canarie o la Repubblica Ceca? )
Bene per il blog!!!! Ero indecisa tra Canarie e Bulgaria, poi esclusa l’ultima per il freddo e la prima per altri problemi incontrati, ho scelto come prima tappa il Portogallo. Poi vedrò dove mi porta il vento 🙂
Che bello, mi piace molto il Portogallo!! Che città hai scelto?
Vado a Coimba 🙂 Ho scelto di distaccarmi dalle città più famose e turistiche, almeno per il momento
In bocca al lupo per la tua nuova avventura! Sono curiosa di vedere come continuera’ 🙂
Crepi il lupo! Anche io sono curiosa 🙂