È già passato quasi un anno.
Ad Aprile dell’anno scorso ero tornata a Barcellona dopo quasi due mesi fra Parigi, Sardegna e la cittadina di V, e avevo maturato la decisione: avrei lasciato Barcellona nel giro di un mese per raggiungere il Guerriero in Italia.
L’idea era di rimanere per poco, giusto il necessario per sbrigare delle noiose pratiche burocratiche.
E invece sono passati 11 mesi e sono ancora qui.
In questo quasi-anno di ritorno in Italia molte persone mi hanno fatto la stessa domanda:
Ma perché hai deciso di vivere proprio a Genova?
Non c’era esattamente un motivo pratico per scegliere questa città. Io e il Guerriero la conoscevamo già, entrambi ci siamo stati durante viaggi separati e poi ci siamo tornati insieme. Ci abbiamo passato il Capodanno 2016 senza sapere che eravamo a pochi metri dal posto in cui poi avremmo trovato un appartamento.
Ma non c’era una motivazione pratica che ci chiamava qui.
Abbiamo semplicemente fatto una scelta: essendo entrambi liberi di muoverci e dovendo pensare a un posto in Italia in cui passare almeno 4-5 mesi (ingenui, noi), abbiamo fatto una selezione a priori partendo da questi presupposti:
1. Doveva essere una città vicino al mare
Perché da quando ho cambiato vita quattro anni e mezzo fa, mi ero ripromessa che avrei fatto sempre il possibile per rimanere a vivere vicino al mare.
2. Doveva essere una città con collegamenti comodi e relativamente a buon prezzo
Quindi non troppo lontana da un aeroporto o un porto e con buoni collegamenti via treno. Siccome non abbiamo una macchina o altro mezzo di trasporto, questo punto era da non sottovalutare.
3. Doveva essere una città non troppo cara
Dopo l’esperienza di vita a Milano e a Barcellona, città entrambe care anche se in modo diverso, era arrivato il momento di vivere in una città con affitti ancora abbordabili.
4. Doveva essere una città solare
Almeno più di quelle in cui ho vissuto prima di Barcellona, cioè Milano, la cittadina di V, il nord della Francia… Poi è stato comunque un inverno lungo e abbiamo scoperto che non c’è tutto ‘sto gran sole a Genova, ma sempre meglio di altre città del nord.
5. Doveva essere una città “poco fighetta“
Che per noi vuol dire con una popolazione eterogenea, internazionale, non omologata in stile e modo di pensare come la cittadina di V, con il corso in cui passeggiare e farsi belli, i negozi gioiellerie e via dicendo. Avevamo bisogno di una città più terra terra, che non ci facesse sentire eccessivamente la nostalgia di Barcellona e dei posti che frequentavamo lì (illusa, io).
Dopo aver vagliato alcune possibilità, di cui tante al sud Italia, che purtroppo ha perso soprattutto per via del punto 2, eravamo d’accordo sul fatto che Genova faceva al caso nostro.
Dammi una città interculturale, e io mi ci sistemo
Visti i gusti miei e del Guerriero, il motivo principale per cui siamo innamorati di Genova è la sua eterogeneità.
Sono i suoi quartieri che con una passeggiata a piedi si trasformano sotto i tuoi occhi; spaziano dal quartiere elegante di residenze di alto borgo come Carignano, al borgo di pescatori di Boccadasse, dal corso dello shopping di Via XX Settembre alle viuzze dei mestieri storici del Centro Storico. Fino ad estendersi alla trasandatezza romantica dei vicoli e arrivare al Suq di Prè, dove l’interculturalità raggiunge il suo apice.
Adoro le città interculturali, e il porto di Genova ha da sempre favorito questo scambio; l’apertura mentale che solo il mescolarsi delle vita della gente, quelle di chi chi parte e di chi resta, non è facile da trovare. Può essere a volte fonte di problemi, ma anche di inestimabile arricchimento, e Genova in questo senso è una città che lo dimostra.
Ne parlavamo anche questo pomeriggio, mentre ci inoltravamo fra i vicoli alla ricerca di palazzi storici da visitare, oggi che si celebra il Rolli Day. Quella che un tempo era la Genova dei grandi commercianti, delle famiglie nobili che sollevavano le loro dimore cinquecentesche di fronte al mare, è ora un crogiuolo di decadenza e vita, di genovesi e migranti, di turisti che scendono dalle navi da crociera e prostitute che siedono alla porta del loro bordello in pieno giorno.
È una città in cui serve a poco scandalizzarsi. Me lo aveva detto anche un signore che ci aveva mostrato il suo appartamento in affitto, in un vicolo a due passi dal magnifico palazzo comunale di via Garibaldi, a ridosso del Palazzo Rosso:
- L’appartamento è bello e luminoso; solo tenete in considerazione che si trova in un palazzo in cui abitano soprattutto “le signorine”. Ma questo, le dico, è quello che rende il vicolo sicuro.
E ha ragione. Vale lo stesso per tutti i vicoli in cui lavorano e vivono “le signorine”, come le aveva chiamate quel signore baffuto. Sono contrasti di cui ancora non ho capito bene il senso, ma forse basta ascoltare Città Vecchia di De André per capire che questa è una storia che va avanti da decenni, e non sta a noi trovare la risposta definitiva.
Cosa rende Genova una città bella da vivere?
Per la mia personale classifica, sono tanti i motivi per cui Genova è una bella città in cui vivere.
È vero che ci sono strade in cui è meglio non passare dopo il tramonto, ma molte altre sono molto più sicure di quanto sembrino.
La cosa sembra stupire i più, che hanno solitamente un’immagine della città legata esclusivamente agli arrivi portuali e all’attrazione dell’Acquario.
Ma Genova è brutta! – mi hanno detto diverse persone quando ho annunciato dove sarei andata a vivere.
Come se la città si fermasse in quella lingua d’asfalto sotto la sopraelevata, invece che continuare ad allungarsi verso Levante e Ponente, frammentandosi in quartieri storici e altri residenziali, in un collage di paeselli dentro la stessa città.
Quello che non si scopre, se non si supera la barriera cementizia del porto e si procede a camminare in direzione è collina, è che Genova è meravigliosa.
5 cose da fare a Genova in estate: sentirsi in vacanza senza uscire dalla città
Ci sono chiese che tolgono il fiato per la loro bellezza. Come l’antichissima chiesa dei Santi Cosma e Damiano, quella di piazza delle Vigne o la sorpresa di Santa Maria in Castello e del suo loggiato superiore:
Ci sono perle snobbatissime come il Museo Diocesano che ha un bellissimo chiostro interno e dei resti di affreschi medioevali come il Ciclo de Mesi. O la Commenda di San Giovanni di Prè, che si affacciava sul mare e fungeva anche da Ospedale e centro di assistenza per i pellegrini e i crociati che viaggiavano da e per la Terra Santa.
E innumerevoli altri musei che andrebbero visitati a più riprese, come il Museo del Mare di Galata – di cui finora ho visitato solo tre piani, perché ogni volta ci metto ore e mi devono mandare via alla chiusura. Il fatto è che sono tremendamente affascinata dal tema delle migrazioni, e Genova è da sempre una città che ha visto fluire culture, viaggiatori e pellegrini.
Ci sono poi quelle zone che mi ricordano La Alfama di Lisbona e il Raval di Barcellona, quell’apparenza decadente, profumo di dolce, caffé, spezie e pesce fritto, musiche orientali, le facciate colorate degli edifici.
Ci sono posti come i Giardini Luzzati, dove tutto ruota intorno agli spazi sociali: un parco libero per chiunque voglia sedersi e portare i bambini a giocare e magari coltivare un orto pubblico.
Un po’ come è successo anche con le rovine di Santa Maria in Passione, che sono rimaste abbandonate per decenni e poi la gente del quartiere le ha trasformate in spazi comuni.
E poi ci sono i quartieri fuori dal centro storico, che potrebbero essere paesi a se stanti, come Nervi, Quinto, Sturla, Pegli, Voltri, Boccadasse…
Ci sono ristoranti etnici da leccarsi i baffi, un ristorante messicano in cui il Guerriero ha trovato sapori di casa, e una varietà di piatti medio orientali che non vedo l’ora di continuare a provare. E naturalmente la focaccia in tutte le sue varietà, che mi ha regalato qualche bel kg in più per dimenticare lo stress dell’abbandono di Barcellona.
C’è infine tutta quella varietà di tradizioni, soprattutto commerciali, che mi lascia incantata, come la zona che ruota intorno a Canneto il Lungo e che sento ormai come casa. Per la mia personale classifica della qualità di vita, ho ad esempio bisogno di parlare con la gente, scegliere i miei posti preferiti, sapere in quale negozietto si vende la frutta più fresca o il pane migliore. Ho bisogno di posti in cui entri e vieni riconosciuta, dove non sei trattata come un’estranea.
Post ubriachello su un posto che amo: il Bar degli Asinelli a Genova
Come ho detto l’altro giorno al Guerriero, mentre ammiravamo il paesaggio dalla terrazza sopra i Giardini Luzzati: se Genova non fosse messa qui, ci rimarrei a vivere [concetto contorto, ma che riassume il mio costante galleggiare fra andare via e restare].
Ma ancora non sappiamo cosa sarà di noi, per cui al momento, godiamocela.
—❣—
Per saperne di più sulla vita a Genova, leggi anche:
La colazione in Italia è una cosa seria: dove fare colazione a Genova
Ma chi mai può pensare che Genova sia brutta? Solo uno che c’è passato in auto senza neanche prendersi la briga di fermarsi! Da genovese ho molto apprezzato la tua “ode”
Grazie!
Eh, le persone che mi hanno detto che Genova era brutta poi hanno ammesso di non aver mai visto cosa c’è dopo porto e Acquario…quindi ecco, diciamo che gli manca un po’ quell’altro 90% da scoprire 😉
Eh immaginavo! Che poi anche porto e Acquario già non sono brutti, tutt’altro… ma al di là di quelli ci sono dei luoghi splendidi. Anch’io ho sempre un piede altrove, ma dicevamo oggi con mio marito, se restiamo in Italia, Genova è forse l’unica città dove potremmo pensare di continuare a vivere 🙂
Non sono per niente brutti, ma se poi la gente si immagina che Genova sia tutta lì è un peccato. Si, credo anche io che se proprio dovessimo fermarci in Italia rimarremmo qui 🙂
È da quando ero all’università che vorrei andarci, ma poi mi scordo sempre dell’Italia come meta di viaggio
Vero, siamo abituati a guardare più spesso fuori e a dimenticare che è bello anche fare i turisti in Italia 🙂
A me Genova non fa impazzire, però non ci ho mai vissuto. Ci sono sempre e solo capitata per poco 🙂
E infatti secondo me Genova risente troppo del fatto che la maggior parte delle persone viene qua di passaggio e diretta verso altre località…è veramente poco promossa come città turistica, un peccato.
Genova non l’ho mai visitata, ma è da tempo sulla lista delle città de vedere… dicono che in qualcosina assomigli anche a Trieste. Chissà.
Lo scoprirò presto allora, fra qualche settimana finalmente sarò a Trieste per la prima volta! 🙂
Eh ma che bello! Allora se ne hai voglia scrivimi che ti porto volentieri a fare un giro e a bere qualcosa 🙂 e se no dopo mi dirai comunque che cosa ne pensi.
volentieri! 🙂
Occhio che a Trieste “volentieri” significa… “lo farei volentieri ma… non posso” :). A presto allora!
Genova è una città che si nasconde. La Superba, mica a caso. I palazzi storici da fuori non sembrano niente di che, il centro storico un ammasso di vicoli sporchi, i quartieri sulle colline sembrano normali quartieri residenziali e così via… Secondo me è una città che va scoperta a piedi, un occhio in alto per cogliere i mille particolari nascosti, come un soffitto affrescato, un loggiato, una scalinata, e un occhio a livello strada, per vedere tutta l’umanità pulsante ed eterogenea che la abita e la fa respirare. Se ci passi in macchina non capisci nulla. Se pensi che basti correre di qui e di là e che la città ti sveli i suoi tesori, te li scordi! I genovesi sono riservati e gelosi, a volte scorbutici, e i loro palazzi sono uguali. Bisogna avere l’umiltà di fermarsi un attimo e andare a cercare le mille gemme sparse per la città per capire davvero cosa sia Genova.
Scusa lo sproloquio, il tuo post ha risvegliato una serie di emozioni sopite <3 Sono genovese d'adozione da sei anni ormai e a volte ho voglia di piangere per quanto trovo bella questa città!
Quanto amore per Genova, Giulia!
Ma ne hai fatto una descrizione meravigliosa, e sono pienamente d’accordo con te 🙂
Ciao, quando ho visitato Barcellona ho proprio pensato che assomigliasse molto a Genova,nelle sue parti vecchie,non nel porto Nuovo
Forse per quell’aria marinara e un pò usurata che regala l’aria di mare,palazzi con facciate colorate,panni stesi al sole nei vicoli,gatti che sonnecchiano al sole.
Ciao Betty
è vero Betty, è uno dei motivi per cui abbiamo scelto Genova…l’atmosfera da città portuale è impagabile 🙂
Sono genovese e manco da vent’anni dalla mia città. Abitando a Milano ci torno regolarmente, ma non quanto vorrei; e se, come in questo periodo, il morale non è proprio alle stelle la malinconia per Genova diventa struggente e tornarci mi appare come uno splendido sogno di felicità. Mi hai commosso con questo post: l’hai descritta meglio di come lo avrebbero potuto fare tanti genovesi. Quanto a chi dice che è brutta sì, sono in molti, e proprio non so dove abbiano gli occhi: ma forse cercano un bello più pulito, ordinato, armonioso…boh, forse cercano la Svizzera 😉
Grazie mille Francesca, sono felice che questo post ti sia piaciuto 🙂
chissà si forse chi la considera brutta, ha decisamente altri standard in mente!
io vivevo al Carmine, se ci passi salutami il quartiere
Bellissimo quartiere! 🙂
Letto dopo due splendide giornate passate a mostrare la città che mi ha adottata a due couchsurfer che se ne sono innamorati… Volevo solo rivelarti una magia che intanto forse hai già scoperto: Nervi, Pegli, Voltri… erano davvero città diverse. Furono unificate per favorire gli scambi evitando il pagamento di millemila pedaggi lungo la costa ligure. Ma se vai in quei quartieri, quando vanno in centro, i loro abitanti dicono ancora “sto andando a Genova”. Quanta magia, ovunque…
Ciao Elle, grazie per essere passata di qui 🙂
Nervi è stato il mio primo amore genovese, i primi 6 mesi ho vissuto lì prima di spostarmi in centro storico – rimarrà sempre uno dei posti più belli in cui ho vissuto!
E ho potuto vivere sulla mia pelle quanto ancora sia vero il “vado a Genova” quando ci si allontana dal quartiere 🙂
Esattamente! Sono genovese e voltrese in uguale maniera. Non e cosi facile descriverlo. Voltri (cosi come Pra, Pegli o Nervi) e’ solo ufficialmente un quartiere. In realtà e’ una con una propria storia, ovviamente legata a doppio filo a Genova. E confermo il “vado a Genova” che fa sempre ridere gli amici del centro e “sconcerta” un po’ i non genovesi. Ma e qualcosa che si sente fin da piccoli e che tutti indistintamente tramandiamo. Genova e bella tutta e complimenti per questo post. Fa piacere leggere queste parole per una città troppo spesso sottovalutata e giudicata frettolosamente.
Grazie mille per il tuo commento! <3 sono già un po' nostalgica di Genova e dintorni, troppo sentimentale! :P
Oh, vivere a Nervi! Ogni tanto mi chiedo se mi spostero’ mai dal mio amato centro storico… Nervi, perché no? Ma il sogno proibito e costosissimo è Boccadasse…
O Quinto, che rimane a due passi da Nervi e forse è un pelino più economico 🙂
Boccadasse è un incanto ma non mi ha mai attratto per viverci, forse per la posizione un po’ da presepe e a metà strada fra il vicino e il lontano al centro 😛
(della serie, o dentro o fuori)
Capito sul tuo blog per caso, dopo aver cercato notizie su Genova, su come sarebbe viverci. Stamattina una signora che vive lì mi ha chiesto: “Stai cercando lavoro, un bel clima, una città che non sia caotica come Milano, perché non Genova?”.
Quando poi ho letto che hai vissuto a Barcellona… Beh, ci ho vissuto fino a un mese fa, l’ho lasciata dopo due anni e mezzo per vari motivi, nonostante un buon lavoro e tanti amici.
E lì ci ho lasciato anche una parte di me.
Mi sa che verrò a fare un giro a Genova di perlustrazione, hai visto mai…
Grazie per questo post.
Ciao Straf, eh Genova e Barcellona hanno diverse cose in comune. Attenta quindi, che potrebbe stregarti 😉
Purtroppo per il lavoro la vedo dura, ma dipende anche da qual è la tua occupazione. Se ti piacciono le città portuali, un po’ misteriose, sporchine ma gustose…(ahah slogan!), potresti arrivare nel posto giusto. Rispetto a Milano poi, tutta un’altra vita!
Avevo lasciato un commento ma non so se è in moderazione o il mio telefono ne ha combinata un’altra…
Si, il commento era in moderazione! 😉 eccoti qua sopra
Grazie per questo tuo post, molto utile dal momento che mi sono trasferita da qualche mese a Genova per lavoro (sono una insegnante di francese)….ho scelto questa città perché fin da piccola mi attirava, avendo vissuto per 18 anni in un piccolo paese di collina del sud Italia, e 10 anni nelle nebbiosa Bologna, ho sempre sognato di andare a vivere in un posto di mare al nord, e Genova mi è sembrata la meta ideale. Ho avuto modo di girarla in lungo e in largo e me ne sono innamorata. Sento di aver fatto la scelta giusta 🙂
Come te sono rimasta incantata dal fascino di Nervi… spero di poterci andare a vivere presto 😉
Ne approfitto per farti i complimenti per tutti i tuoi post, è bello leggerti e devo dire che condivido molte delle cose che scrivi…
Grazie 🙂
Ciao Amélie 😉 grazie per il tuo commento! Mi fa molto piacere che Genova ti stia piacendo, a me manca tantissimo! Goditela ogni giorno…vivere a Nervi è bellissimo, anche se si perde un po’ del fascino del centro storico. Dai un’occhiata anche alle offerte per Quinto al Mare, è un pelino più economica. Un abbraccio!
Ciao. Io abito a Chiavari, ma sono lombarda e tornerò a MILANO a settembre. Ho vissuto a Genova per tre anni pieni e questo post mi ha commossa.
Ho fatto il servizio civile a genova e l’ho percorsa il più possibile per gli aspetti escursionistici. Sono molto affezionata a questa città, esattamente quanto sono rimasta delusa da Chiavari, piccola cittadina di provincia con i cui abitanti fatichi a ragionarci.
Ho avuto dalla Liguria il mio ruolo in lettere. Ora devo tornar su…speriamo bene!!
Ciao Emma, che piacere leggere questo tuo commento 🙂 Tre anni a Genova, che bellezza! Spero che il ritorno a Milano vada ben, in ogni caso Genova è sempre lì…a poco meno di due ore di treno (ritardi permettendo :P)…in bocca al lupo!
ciao Giulia,
ho letto il tuo post cercando info sul vivere a Genova e ti faccio i complimenti per come descrivi la città e la fai vivere :-)! Anch’ io come tante altre ragazze che hanno commentato, sto pensando di trasferirmici perché, a chi piace il mare, sembra l’alternativa migliore in Italia. Da due anni sto vivendo a Belluno per motivi famigliari, ma non mi abituo alla pace delle montagne. Ho vissuto molto a Roma, un anno in Olanda e cinque in Brasile.
Mio marito lavora nell’industria metalmeccanica, sai se oltre alle attività portuali ci sono industrie in questo settore? Grazie un abbraccio
Ciao Alberta, grazie per i complimenti 🙂
Genova è una città meravigliosa in cui vivere! Purtroppo da quello che mi hanno raccontato non è messa benissimo a livello lavorativo…Onestamente non saprei dirti sull’industria metalmeccanica, ma da una rapida ricerca sui siti di ricerca lavoro sembra che qualcosa ci sia. Il Piemonte comunque è vicino, e magari potendosi spostare con l’auto riesce ad ampliare un po’ il raggio d’azione. In bocca al lupo!
Ciao Giulia
Non veco lora di visitareGenova.
Quali sono i quartieri considerati diciamo un po pericolosi da vivere?!
Sto guardando su idealista.com x un apartamento in affito, ma non conosco bene i quarteri di Genova. Non vorrei finire da una parte dove non si puo caminare per le strade dopo il tramonto. No Vorrei essere volgare ma quartieri del genere si trovano in tutte le cita del mondo.
A Barcelona sono stato per un mese, e se Genova ha stesa aria mi trasferisco domani mattina.
Ciao Giulia, un saluto da Bodton USA.
Ciao Andi, io ho vissuto in centro storico e non ho mai avuto problemi. Genova è molto estesa e ci sono quartieri abbastanza periferici dove camminare a piedi magari è difficile, tipo certe zone di San Pier d’Arena. Però onestamente non saprei dirti quali sono i quartieri da evitare assolutamente. Buon trasferimento!
Grazie cara Giulia delle tue bellissime parole sulla mia amatissima città, tanto più gradite dette da una non genovese, e che ha viaggiato molto mi pare di capire. Anch’io come tutti i genovesi penso che Genova sia molto poco considerata proprio perché ‘unica’ oltre che bellissima, però nello stesso tempo il troppo turismo la snaturerebbe come già accade ad altre città più considerate. Forse è meglio così per continuare a goderci qualcosa di meraviglioso …
Ti faccio solo un appunto, tu citi molte delegazioni ma non menzioni Sestri Ponente, forse la conosci poco? Nel qual caso, da come ti presenti credo proprio che ti piacerebbe, facci un giro, secondo me te ne innamoreresti: è la più vivace di tutte le delegazioni, anche se conta quasi 50.000 abitanti, piena di negozi, botteghe artigianali, bar e ritrovi .
Però il tuo post è molto vecchio, anche se io l’ho visto solo ora, e probabilmente sarai andata anche a Sestri, ma dimmi se mi sbaglio. Ciao
Ciao Carola 🙂 Grazie! Effettivamente non conosco bene Sestri Ponente, e nel mio post cito solo i posti in cui ho vissuto perché mi piace parlare solo di ciò che conosco bene. Purtroppo non vivo più a Genova da due anni (e mi manca moltissimo!), ma spero di tornarci presto, cosí aggiornerò questo post!
Ciao. Bel post. Io di anni ne ho addirittura 40 e persisto e insisto a volermela rifare una vita. Dopo anni di nomadismo spinto sono tornato da Dicembre a Catania, citta’ in cui sono nato. Non mi piace, non mi va. Voglio spostarmi. Ma voglio rimanere in Italia. In Italia prima di tutto perchè ho un romanzo nel cassetto, scritto ovviamente in italiano, che, tornato dall’estero, ho impulsivamente auto-pubblicato tramite Amazon ma che adesso ho tirato giù da lì e sto inviando a diverse case editrici, ma sono esordiente e totalmente sconosciuto, poi a Catania l’editoria, come molto altro, è abbastanza morto. Facendo discorsi più pratici, ho diverse qualifiche ed esperienza nell’insegnamento dell’inglese e mi chiedevo se Genova fosse una città in cui potrei facilmente trovare lavoro in questo senso. Sia da scuole private che verso privati.
In ogni caso, mi fa piacere leggerti. Ho intravisto un titolo che parla del perchè siamo migranti e non viaggiatori. Esattamente. Ne parlo anch’io in alcuni dei miei post sul mio blog su wordpress. Aspetto una tua risposta, ciao e buona continuazione.
Ciao Sal 🙂 Non saprei dirti se a Genova ci sono buone possibilità di insegnare inglese, purtroppo non ho esperienze a proposito. Grazie comunque per le tue parole, spero troverai la nuova città giusta per te. E in bocca al lupo per il tuo romanzo!
Ciao!
Bel post in cui imbattersi cercando informazioni prima di una possibile scelta di trasloco dopo 10 anni in UK (sono di Milano originariamente). Molto incoraggiante! Com’e’ la vita sociale/notturna? Musica? Spettacoli? Concerti?
Grazie!
Sip
Genova l’ho scoperta di recente…e che scoperta. Da Milanese ho praticamente vissuto in “Liguria” tutta la mia vita..in vacanza, e Genova era solo quell’ostacolo ingombrante che dai Giovi o Scrivia mi portava nel Tigullio o in riviera dei fiori….Genova? Andava bene per le “zingarate”..Come il famoso “caffè a Genova”, che poi Genova (intesa come centro) non era, ma quasi sempre Nervi o posti limitrofi..
Poi, complice anche il rapporto con la mia attuale compagna (Genovese Doc, trapiantata in Riviera dei Fiori) mi sono preso la briga di vederla…Perlomeno il centro storico…
Mamma mia! Una delle città più belle che abbia mia visto! Non finisce mai di sorprendere…Come fosse una serie di tante città cucite insieme… e si, per un abitante medio della Maddalena o di Molo già Sampierdarena è “laggiù”, quasi fosse un’altra città… E di città diverse ce ne sono parecchie. Dalla zona “monumentale” di XX Settembre, Portoria, Carignano che, complici i Palazzi (la Torre Piacentini, primo grattacielo italiano) e le vedute sembra un incrocio tra New York e Montecarlo, alla zona del Porto Vecchio, con i “docks” tirati e lucido e i moli con gli stupendi Yacht ormeggiati.. Fino alla zona Prè-Maddalena-Principe, con vicoli e strade di una bellezza senza pari… Il Sistema dei Rolli che sono tra i palazzi più belli che abbia mai visto.. Ma tutta Genova è costellata di meraviglie architettoniche, angoli di paradiso, botteghe, negozietti dove esiste ancora una “cultura del cibo”, pressoché scomparsa altrove, specie a Milano.
Poi c’è la Genova intorno a Brignole, con gli stradoni enormi e gli incroci “alla milanese”, e la Genova delle primissime alture… Da Piazza Corvetto in su.
E’ stata una scoperta tale, che ho deciso di trasferirmi a vivere. Mi sto organizzando.
Detto questo, certo ci sono anche problemi, e le sue peculiarità a volte si trasformano in svantaggi.
La quasi totale assenza di metropolitane, e di “arterie” che cuciono i vari quartieri, che come già detto sono ancora paesi e se stanti. Mancano collanti tra una zona e l’altra. Le “funicolari” sono troppo poche, le salite (spesso senza ascensori) troppe, a fronte di un territorio vastissimo. Solo nel centro di Genova si potrebbero adagiare comodamente tutta Torino o Bologna.
Il centro storico necessita in alcuni vicoli di seria manutenzione. Perché a differenza di Milano (ma mi sento di dire anche Roma o Firenze) nel giro di 200 metri si passa da un “palazzo dei Rolli” ad un carugio puzzolente, deserto e fatiscente nell’arredo e nell’edilizia. Soprattutto Maddalena e Prè devono essere Restaurate. Ma pure “Sottoripa” o Zona Principe/Gramsci…. Eliminare qella specie di Suk.. Non tanto per la questione Etnica (della quale non mi può fregare di meno, anzi), ma per decoro e pulizia…. La “famigerata” sopraelevata poi è davvero un pugno nello stomaco e va a rovinare alcuni palazzi (tra cui quello Ducale) incantevoli. Andrebbe abbattuta, oppure ricostruita sulla falsariga della sopraelevata milanese di “Porta Nuova”. Poi metterei anche qualche opera moderna in più (lo spazio c’è ed è tanto)… E soprattutto i Genovesi devono capire che l’esclusività a lungo termine non paga. E lo dice uno nato, vissuto e cresciuto forse nella città più inclusiva d’Italia: Milano.
A Genova non c’è un Apple Store, c’è una Galleria, pregevole peraltro, ma lasciata andare, senza i “brand” più importanti della moda e non solo. XX Settembre è stupenda, ma manca delle cose di cui sopra. San Vincenzo è la Paolo Sarpi Genovese, ed è pure più bella, molto più bella, ma brulica solo di turisti a passeggio, ragazzi che si siedono in un Bar. Manca tutta la parte brulicante COMMERCIO e Business della sua controparte Meneghina.
Spero che la “Superba” rialzi la cresta…e come dico, il giorno che lo farà, il giorno che alzerà solo un’ascella l’odore lo sentiranno da New York a Shangai. Perché è una città che ha un potenziale immenso, ha un patrimonio artistico che non è secondo a nessun’altra città italiana e così, a sfregio, ha pure il mare, con i suoi odori e sapori, lo iodio….E sempre tanto per gradire ha pure la montagna…a pochi chilometri dalla Lanterna. Lì si passa dall’essere attaccati da un cinghiale sceso giù a Marassi, ad essere attaccati da uno Squalo davanti al porto…. E questa biodiversità, che non è solo zoologica o orografica, ma anche culturale, direi quasi antropologica la rendono unica, completamente diversa da qualsiasi altra città di “porto” italiana e non…
Saluti
Ho 38 anni, vivo a Genova da un anno e a mio parere Genova non è bella. Genova è sporcizia, degrado, caos, incuria. Per la sua conformazione è estremamente scomoda: non puoi pensare di andare in certi posti a piedi senza mettere in conto di fare una salita taglia fiato o una discesa per cui ti ci vogliono scarpe necessariamente sportive; è una città lunghissima, la strada è una e andare da una parte all’altra (o anche soltanto da Sampierdarena a Voltri) significa dedicare ore agli spostamenti. A me questo aspetto di Genova non piace. Mi piace poter raggiungere le varie parti della città senza stress, tempi eccessivi e fatiche disumane. Genova è sporca da morire e non capisco per cui si parli sempre di Napoli e Roma quando i cassonetti (si, nel 2022 ci sono ancora i cassonetti, non c’è la raccolta porta a porta) sono strapieni e la differenziata è fantascienza. Fuori dai cassonetti sotto casa mia è normale trovare bombole del gas, decine di monitor di computer, carne e residui di ossa di animali, mobili, e quant’altro. Nei cassonetti è normale trovare la plastica nei cassonetti della carta, la carta in buste di platica, rifiuti generici nel cassonetto dell’umido. Nello studio del mio medico e nel mio ufficio non si fa la differenziata e nonostante le mie insistenze c’è una resistenza culturale impossibile da vincere. Se provi a farti il bagno a Bocadasse è abbastanza probabile entrare in contatto con buste di plastica, preservativi, bottiglie. Il tutto mentre una o più navi porta conteiner ti passano davanti. Genova è degrado. Lo spaccio, la prostituzione, la delinquenza sono pratiche diffusissime assimilate dalla cultura di questa città. Per loro è normale. Per me no. Il centro storico potrebbe essere un gioiello di altissimo livello ed è abbandonato a se stesso, l’incuria regna. Vita sociale e locali, caliamo un velo pietoso. L’imprenditoria non fa per i genovesi. Svariate volte in ristorante sono stato invitato a consumare velocemente (intorno alle 22 in piena estate in centro), perchè “è tardi e noi dobbiamo chiudere”. I bar sulle spiagge sono residui post bellici con un’offerta di servizi e qualità veramente scadente. I prezzi sono folli (ichnusa 6 euro, ace 5 euro). Il traffico è roba da uscire fuori di testa (Genova è la 4° città al mondo più congestionata). La stragrande maggioranza degli autobus sono inquinanti (bassissima percentuale di autobus elettrici). Il patrimonio immobiliare destinato alle abitazioni civili è decisamente obsoleto e con finiture di basso livello. Che fatica vivere a Genova, città che nelle recenti classifiche della qualità della vità si trova nelle posizioni più basse. No, Genova per me non è una bella città e se tornassi indietro farei altre scelte.