La settimana scorsa ho letto un leggero articolo di Vice.com che raccoglieva le impressioni sull’Italia da parte di persone straniere.
L’articolo si intitola Un po’ di stranieri spiegano cosa li ha scioccati di più dell’Italia e della cultura italiana e va preso per quello che è: un articolo di colore che non ha la pretesa di lanciare giudizi sugli italiani, ma semplicemente di mostrare come certi aspetti della nostra cultura, per noi intoccabili, siano spesso una ragione di sgranamento-occhi da parte di turisti o persone straniere che vivono nel nostro Paese.
Che a volte si chiedono “ma sul serio?!?“. Esattamente nello stesso identico modo in cui lo facciamo noi quando visitiamo un paese straniero e rimaniamo interdetti di fronte a certi aspetti della cultura locale.
A riprova di quanto certe nostre abitudini possano essere considerate strane, ho a fianco a me il Guerriero, che più di una volta me le ha fatte notare.
Ecco la sua personalissima lista delle “strane abitudini italiane”:
Stendiamo i panni all’aperto
Se abitiamo in un condominio o in un appartamento che non ha uno stanzino-lavanderia, siamo abituati a far asciugare i nostri vestiti e la biancheria intima all’aperto, usando i fili che di solito si trovano in balcone o fuori dalla finestra.
Alla vista di tutto il vicinato, volendo. Quando il Guerriero ha visto che in Italia la gente stende i panni in balcone, ha inviato un messaggio su Whatsapp alla sua famiglia per renderli partecipi dello scandalo.
Una vera e propria violazione della privacy!
Iniziamo a parlare con gli sconosciuti sulla nostra vita privata
Per una timidezza tutta messicana, il Guerriero trova molto strano che noi italiani riusciamo a raccontare dettagli della nostra vita privata agli estranei, tipo mentre aspettiamo l’autobus o compriamo il giornale.
Magari cogliamo l’occasione con un commento casuale, e da lì – se c’è tempo – possono partire grandi discussioni che coinvolgono parte degli astanti.
E io che l’avevo sempre considerata una “solidarietà da vicinato”!
Non abbiamo vergogna a esprimere il nostro giudizio, anche se velatamente offensivo
Ne consegue che, se a volte rendiamo partecipi gli sconosciuti della nostra vita privata, siamo abituati anche a esprimere giudizi a voce alta senza farci troppi problemi.
Tipo l’estetista che ti chiede se sei incinta subito dopo Natale, o la collega che senza peli sulla lingua ti dice che la maglietta che indossi sembra un pigiama.
Affermazioni che a volte con un minimo di tatto si potrebbero evitare, ma decidiamo comunque di dire a voce alta, in nome di una fantomatica franchezza.
La gentilezza dei vigili urbani
Lo diamo per scontato, ma viviamo in un paese in cui si può ancora contare su molte delle persone che lavorano nelle forze dell’ordine.
Tipo i vigili urbani, che percorrono placidamente le strade delle nostre città, magari in coppia, magari concedendosi un caffè al bar, chiacchierando con i cittadini e aiutando i bambini ad attraversare la strada.
Per una persona che viene da una megalopoli latino-americana, queste sono scene di fantascienza.
Per l’esperienza del Guerriero, la polizia molto spesso è un problema in più nel disordine cittadino, ed è meglio non fidarsi di loro.
Entrare in un supermercato italiano e vedere la quantità enorme di varianti di formaggio
Lui si perde: lo vedo quando arriviamo di fronte al banco frigo e alle specialità regionali.
Cogliere le differenze fra un formaggio fresco e uno stagionato, uno a pasta molle o semidura, la mozzarella, la burrata o la bufalina, non è mica semplice.
“Sono così tanti che è impossibile provarli tutti, e se uno mi piace in modo particolare difficilmente lo ritrovo – mi dice – perché nel frattempo vengo distratto dalle altre decine che ancora non ho assaggiato.”
Quando si dice l’imbarazzo della scelta…
Le pizzerie sono chiuse fra l’ora di pranzo e l’ora di cena
Uno straniero arriva in Italia e pensa che potrà avere pizza a qualsiasi ora del giorno.
Sbagliato.
Soprattutto nelle città più piccole o nei paesi, trovare una pizza tonda e fumante fuori dall’orario dei pasti non è poi così comune. E quando la si prepara all’ora di pranzo, viene annunciata da cartelli “Pizza anche a pranzo“, come se fosse un evento eccezionale.
Grande delusione per il Guerriero, che mangerebbe pizza a tutte le ore e non capisce come mai le pizzerie non lavorino con orario continuato.
Le signore intrepide che usano lo scooter in città
Il traffico cittadino italiano non può essere peggio di quello di una metropoli latina, ma ci sappiamo difendere bene.
Quello che ha lasciato il Guerriero a bocca aperta però è vedere donne dell’età di sua madre, over 60, che si affiancano tranquillamente alle auto al semaforo, pronte a ripartire sgasando sull’acceleratore.
“In una città come la mia non sarebbe possibile. Gli automobilisti non si rispettano fra loro e si sentono padroni della strada, vita dura per i motociclisti. E ancora di più per una donna che guida un mezzo a due ruote: lì ci si metterebbe anche il machismo a peggiorare le cose. Che bello che qui non sia così“.
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Quali altre “strane” abitudini italiane vi sono state riferite dai vostri amici stranieri? Me le scrivete qui nei commenti?
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Altre letture sulla mia vita con un messicano:
La mia vita con un Messicano: la nostra coppia interculturale
Il mondo è bello perché vario, no? E’ divertente leggere certe cose, perché permettono di guardarsi da “fuori”. Ogni cultura ha le proprie piccole stranezze, ed è anche questo il bello di visitare posti nuovi. Hai modo di capire culture diverse, ma non per questo sbagliate!
Per me è impensabile ad esempio non stendere i panni fuori. In casa, oltre al fatto che il posto non esiste, non riesco proprio a vederli e poi mi sembra che non si asciughino mai!
Anche io non sopporto stendere i panni dentro casa…ma forse è perché da quando vivo fuori dalla casa dei miei, non ho mai avuto abbastanza spazio per provare altre soluzioni 😛
Una mia cara amica tedesca è rimasta piacevolmente stupita dall’abitudine dei napoletani di esprimere ad alta voce e nei luoghi più disparati riflessioni filosofiche che la stuzzicavano. Direi, però, che ha anche patito gli sguardi esterrefatti di chi la vedeva pallida e non ancora abbronzata nei mesi estivi (cosa che le è costata una scottatura da eccessiva esposizione al sole). Io, da “italianachetalvoltasisentestraniera”, aggiungerei la smania, sempre tutta italiana, di fare i conti in tasca a chiunque chiedendo spudoratamente quali sono le sue entrate e uscite. Che dire? Un’italianità tutta italiana 🙂
Ah vedi la tua amica tedesca, almeno è rimasta piacevolmente sorpresa da quest’abitudine di parlare ad alta voce…io onestamente non la apprezzo troppo 😛
D’accordissimo sulla mania di fare i conti in tasca, non ci avevo pensato!
Ahahaha capisco! Rafa è rimasto sorpreso soprattutto dal cibo! Dice:
– L’Italia è una Repubblica fondata sul cibo. Pranzate e pensate a quello che dovete cucinare per cena, avete appena finito di mangiare e gia parlate di cibo! (Una volta a casa mia quasi scoppia la terza guerra mondiale sull’usare o meno la noce moscata nel ragu!)
– Tantissimi tipi di pasta ed ognuno ha un suo condimento, ma come faccio a capire qual è??
Insomma, ci sto lavorando da anni e poco a poco fa progressi!
Ciao Giorgia, scusa il ritardo, il messaggio era finito non so perché nello spam…
Verissimi tutti i tuoi punti!
Effettivamente i discorsi centrati sul cibo sono un pilastro della nostra cultura…e devo dire che a volte io stessa mi esaspero quando a colazione mia madre sta già programmando pranzo e cena, ma mi rendo conto che alla fine è un condizionamento fortissimo e mi rilassa pensare a cosa mangiare 😛
Sui condimenti della pasta si potrebbe parlare all’infinito…solo che spesso io per prima non ho spiegazione logica sul perché un condimento si e uno no, difficilissimo da spiegare a un non-italiano!
Bello vedere i progressi con gli anni, vuol dire che stai lavorando bene! 😉
Avevo letto anche io quel post veramente divertente e infatti volevo anche io scriverci sopra, ma lo hai fatto prima tu e soprattutto con una bella lista di altre cose che divertono i non-italiani!
Però, sui formaggi, mi permetto di dire che quello è un Plus che noi abbiamo e che gli altri ci devono invidiare!
Oh si Stefano, il Guerriero lo considera assolutamente un super plus, figurati! 😀
Entra solo in confusione in mezzo a troppe bontà 😉
Io trovo sempre interessante leggere come ci vedono gli altri. Adesso, a volte sono io a stupirmi di come si comportano gli italiani quando torno in Italia perche’ mi sono praticamente “britannizzata” 🙂 Pero’ mi ricordo di come, appena arrivata in Inghilterra, mi stupivo di cose che ora trovo normali (del tipo, vedere ragazze sfoggiare abitini smanicati senza calze e cappotto quando fuori abbiamo 2 gradi o di accompagnare il pranzo con una tazza di te’).
Tutto diventa relativo infatti, e questa per me è una grande conquista 🙂
A me non è capitato molto spesso di incontrare persone che esprimono ad alta voce commenti velatamente offensivi, né di vedere donne over 60 sul motorino 😀 in compenso una ragazza tedesca che conoscevo si dispiaceva del fatto che i negozi non facciano tutti orario continuato come pare succeda a Berlino. (Ciao, come stai? Latito ma ogni tanto torno 🙂 )
Ma ciao! Ben tornata da queste parti 🙂 (io non latito meno, sono una blogger poco blogger perché non trovo mai il tempo di fare giretti dai vicini 🙁 )
In che zona d’Italia vivi? Le osservazioni del Guerriero si basano sulla sua esperienza di vita in Lombardia, quindi magari è da tenere in considerazione! L’orario continuato è stato anche per lui uno dei punti interrogativi della vita in Italia 😛
[…] nel suo significato più esteso, è pane per i miei denti di trentenne curiosa e irrequieta. E vedersi con gli occhi di una persona di un’altra cultura, insegna tanto. Così, un episodio di questa mattina mi ha fatto venire in mente questo […]