Di spiagge, caldo e cani a La Paz

paesaggi la paz bassa california sud messico

Un post che ho iniziato a scrivere mentre ero ancora in Messico e finisco solo ora. Ma dove racconto con la lacrimuccia di nostalgia la settimana di giretti fra le spiagge più belle di La Paz.

Pensando di cavarmela solo perché sono nata su un’isola che d’estate riesce a essere MOLTO calda, sono atterrata a La Paz, Bassa California del Sud, in una chiara mattina di agosto.
Erano le 9 in punto e, appena messo il naso fuori dal portellone del Boeing della compagnia Volaris, ho inspirato a fondo e ho sentito profumo di Sardegna: magie del pianeta e dei nostri 5 sensi sempre all’erta.
Il secondo pensiero, dopo questi pochi secondi di memorie proustiane profumate di spiagge sarde e terra messicana bruciata, è stato mamma mia che caldo!

Mamma mia, che caldo fa a La Paz!

È questo il lemma della mia settimana nella capitale della Bassa California del Sud.
Non riesco a togliermelo dalla testa, anche se cerco di distrarmi con gli innumerevoli stimoli che ricevo mentre viaggio in auto con il finestrino aperto (e senza aria condizionata).

La Paz è grande più o meno quanto Cagliari, ma la sua architettura bassa e il susseguirsi di edifici bianchi, incastonati in questo deserto peninsulare, non mi permettono di misurare bene le distanze.

I genitori del Guerriero vivono qui da 10 anni, scelta ponderata per ragioni familiari e buona scusa per lasciare il caos di Città del Messico.
Il cambio è effettivamente notevole, non solo per la temperatura (il sole mi tamburella sulle tempie, mi calo in testa il mio cappello beige da esploratrice).

La Paz è una città nel deserto. Tutta la Bassa California è in realtà una penisola desertica. Siamo nel nord degli Stati Uniti Messicani, a due ore di volo da Città del Messico, un’ora di fuso orario di differenza rispetto alla megalopoli in cui ha avuto inizio il nostro viaggio.

Mentre raggiungiamo casa dall’aeroporto, il paesaggio tutto intorno è una steppa marroncina sormontata da un cielo infinito striato di carezze bianche. Il sole, in tutta la sua potenza, sbatte contro il tettuccio nero (lo so, è masochismo) dell’auto. Sono solo le 9 e la temperatura è di 36 gradi.

strade nel deserto in bassa california sud

I miei suoceri sembrano essersi ormai abituati alla routine che questa città impone. Si svegliano all’alba, cercano di concentrare le loro attività mattutine entro le 11, per poi concedersi diverse ore di ombra e riposo fino alle 5 o 6 del pomeriggio, ora in cui loro —e gran parte dei Pazeñi— ripopolano le strade della città riversandosi soprattutto in riva al mare.

La Paz non è una città bella, ma mi lascia comunque senza fiato

Soprattutto succhia ogni mia energia vitale, per cui agonizzo durante tutti gli spostamenti in auto (camminare non è contemplato, pena la morte per liquefazione) e anelo a bibite fresche o ghiaccio in ogni momento. È così alto la necessità di idratazione che l’ingestione di cubetti di ghiaccio di dubbia provenienza non sembra aver avuto alcun impatto sulla mia flora intestinale.
[Povera ingenua]

In questa settimana di vita pazeña ci siamo dedicati a costruttive attività come lunghe passeggiate serali nel malecón (il cammino sul lungomare che credo sia l’unica vera attrattiva architettonica della città), ammirazione di tramonti in spiaggia e scorpacciate di tacos de pescado.

Con questa tripletta avremmo potuto già ritenerci soddisfatti, invece siamo andati ben oltre.

Vita da spiaggia a La Paz — Bassa California Sud

Le spiagge di La Paz sono candide e costellate di palapas, gli ombrelloni pubblici di legno e paglia, disponibili gratuitamente a chiunque arrivi sull’arenile di buon’ora.
L’idea di scendere in spiaggia senza caricarmi l’ombrellone in spalla e godere comunque di ombra gratis mi sembra una conquista della società civile che vorrei esportare in Sardegna all’istante.
Le palapas comunque vanno a ruba, per cui chi si alza tardi deve ricorrere al buon vecchio ombrellone casalingo oppure, a seconda della reputazione della spiaggia, sborsare fino a 15 euro (MX$300) per affittarne uno. Ladroni.

Spiaggia di Balandra

Il giorno in cui abbiamo scelto di spiaggiarci nella meravigliosa baia di Balandra, non siamo arrivati esattamente di buon mattino; per cui, nella scelta fra la vita e la carbonizzazione, abbiamo contribuito al nefasto sistema degli ombrelloni affittati a prezzi indecenti.

Per consolarmi mi sono detta che tutto sommato stavo pagando 15 euro per passare una giornata qui:

Balandra Beach La Paz Mexico

L’acqua di Balandra è cristallina e bassa per metri e metri, ma è comunque popolata da simpatici pescetti colorati. E anche da razze che si nascondono sotto la sabbia, e serpenti di mare, che ho pregato per tutto il giorno di non calpestare: per evitarlo, ho ponderato i miei passi in stile King Kong, con l’obiettivo di creare vibrazioni che potessero allontanare questi animali prima che li calpestassi (mi è stato consigliato dal Guerriero, non so se sia una tattica efficace sul serio).

Tutto intorno a noi, a perdita d’occhio, colline desertiche di terra rossiccia, laghetti di mangrovie (con zanzare) e cactus a due braccia.

Spiaggia El Tecolote

Nella seconda parte del pomeriggio ci siamo spostati a pochi km di distanza per vedere il tramonto sulla spiaggia di El Tecolote. Abbiamo camminato verso l’estremo est della spiaggia e atteso con calma e in quasi totale solitudine il tramonto sul mare:

El Tecolote beach La Paz Mexico

Il romanticismo della giornata finisce qui, perché al calar della sera ci ritroviamo in uno scenario hitchcockiano.
La macchina parcheggiata nello sterrato di fronte alle colline, dei cani di rancho che ululano in lontananza, la cagnetta di mia suocera che li attira con il suo charme di vecchietta.
Il sole è ormai tramontato e nel giro di 10 minuti ci ritroviamo attorniati dal branco ringhioso: ci guardano, sbavano, camminano in cerchio intorno a noi. Io inizio a sudare freddo, riusciamo comunque a salire in auto senza farci aggredire.
Ma appena mettiamo in moto e, pensando di averla fatta franca, abbassiamo i finestrini per non morire di caldo, ci vengono addosso. I messicani apparentemente tranquilli non sembrano reagire mentre io, che il sangue freddo non è il mio forte, inizio a urlare por favooor tirate su i finestriniiii!

Mi slogo quasi il polso cercando di tirare su con la manovella indurita dal tempi il vetro prima che un cane giallo mi si butti dentro l’abitacolo.
Altri quattro cani si gettano contro gli altri vetri dell’auto, il rumore è assordante e sono sicura di aver visto questa scena in qualche film horror. Tutto questo mentre la nostra cagnetta guarda i suoi simili meno fortunati dall’alto delle ginocchia di mia suocera, impassibile: sarà la vecchiaia, sarà il suo sentirsi sempre protetta, ma non si scompone di un pelo.
Lo faccio io al posto suo. E al posto della mia famiglia messicana. Che mi prenderà in giro per il resto della vacanza (ma si sono spaventati tutti, solo che io sono una drama queen).

Morale della favola: non andare alla spiaggia di El Tecolote dopo il calar del sole.

A parte quest’ultima piccola disavventura, le spiagge di La Paz ci hanno regalato dei momenti di grande relax: ne avevamo bisogno dopo la follia di Città del Messico.

Spiaggia Coromuel

L’ultimo giorno prima della partenza lo abbiamo passato alla spiaggia Coromuel, poco dopo la fine del lungomare cittadino:

spiaggia coromuel a la paz messico

Arrivati molto prima che la folla domenicale che si vede nella foto facesse la sua comparsa, ci siamo accaparrati la palapa più grande, che ci ha regalato una bella ombra durante tutto il giorno.

Essendo una spiaggia molto vicina al centro di La Paz, el Coromuel è molto frequentata dai pazeñi.
Mi è piaciuto molto stare qui perché la vibra era molto più popolare che nelle spiagge lontane dalla città.

Nel caso un giorno passaste dalle parti di La Paz e delle sue spiagge, tenete in conto che:

  • Quasi tutti i pazeñi fanno il bagno vestiti.
    Mia suocera non ha saputo spiegarmi il perché, mi ha solo detto che è così che si usa. Effettivamente solo io e poche altre donne indossavamo il bikini. Io credo lo facciano per proteggersi dal sole, che è veramente molto forte.
  • Il sole è molto forte. Sul serio.
    In una settimana qui, senza neppure stare in bikini tutto il giorno, mi sono abbronzata come non mi succedeva da anni. E avevo quasi costantemente la crema solare protezione 50 addosso. Quindi cappello e molta acqua, come da buon servizio di Studio Aperto che si rispetti.
  • Le palapas sono gratis, ma finiscono in fretta.
    Siccome stare senza ombra sopra la testa è un’attività ad alto rischio, dovrete avere con voi un ombrellone o affittarne uno. E dei turisti se ne approfittano, o se se ne approfittano!
  • Il personale dei bar della spiaggia visita tutti gli ombrelloni per proporre il menù.
    E gratuitamente vi portano il caffè (o quello che volete, anche il pranzo) sotto l’ombrellone. Io incantata, mai visto un servizio così efficiente.
  • Il cocco fresco. Tagliato di fronte a voi, da bere.
    Niente chioschetti di granite a La Paz (si chiamano raspados, ma li vendono nelle gelaterie). Sì invece ai tanti chioschetti di noci di cocco e manghi; le mie papille gustative erano in brodo di giuggiole. Ovviamente il ragazzo che mi ha tagliato il cocco voleva condirmelo con una salsa piccante, ma ho avuto pietà della mia mucosa gastrica e almeno questo l’ho mangiato senza condimenti. Che delizia!

Di spiagge ce ne sarebbero altre centinaia, ma il tempo è stato tiranno: mai come in questo viaggio in Messico questo modo di dire mi è sembrato spietatamente vero.

—❣—

Altre curiosità sul nostro viaggio in Messico:

E alla fine sono arrivata in Messico

E:

Scoprendo nuove dipendenze: café de olla messicano

6 risposte a “Di spiagge, caldo e cani a La Paz”

  1. Il tuo modo di affrontare la questione serpenti di mare mi ricorda un aneddoto in cui anche io, durante un’escursione estiva in alta montagna sotto suggerimento della guida alpina, pestavo i piedi con forza sui sassi per scongiurare l’eventualità di incontrare vipere!
    Quindi la teoria del Guerriero è veritiera.
    Io cantavo anche, molto stonata, perchè pare che anche i suoni le spaventino! L”insieme da vedere era molto comico 🙂

    1. Ecco, meno male 😀 In effetti non ho fatto cattivi incontri, a parte qualche microscopica medusina irritante; niente al confronto con l’idea di incontrare una razza o un serpente di mare!

  2. Lasciato il cuore a LaPaz, a luglio giusto prima di te!

    1. Sei stata in altre spiagge oltre a quelle che ho citato?

  3. no sono le principali, idem in 3 gg è anhe tanto, sono andata solo all’isola dell’Espiritu Santo in più.

    1. L’isola di Espiritu Santo me la sono segnata per la prossima volta! 🙂
      Vero, in 3 giorni già ricorrere le spiagge più famose è tanto!

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