Questo salto pasquale sull’isola mi ha fatto bene, ho compiuto l’obiettivo di uscire dalla camera dei ricordi e godermi lo spettacolo da turista. Un po’ di estraniazione non fa mai male, e credo che curi più in fretta le cicatrici più profonde che tendono ad aprirsi con facilità. Molto del mio tempo è stato assorbito con amore dalla famiglia, da cui mi sono lasciata coccolare, e dai colori.
I colori delle persone, delle loro parole, delle loro case. I colori del giardino di mia nonna, e del cielo mentre arrivavo a casa sua.
On the road pasquale lungo la Sardegna
Il giorno di Pasquetta, salita in macchina con pochi intimi, ho percorso circa 300 km per un on the road di un giorno nella costa occidentale dell’Isola.
Per molto isolani del sud, fare più di un’ora di macchina verso il nord dell’isola è già un viaggio esotico, ma noi siamo abituati alle scorribande isolane sulla ford grigia paterna. Erano anni che non tornavo a Bosa e avevo un ricordo annebbiato di questa colorata cittadina sul fiume Temo. Dista circa 180 km da Cagliari, e ci si arriva in poco più di 2 ore di macchina.
Dopo un pranzo succulento all’aperto nella terrazza della Locanda di Corte, abbiamo iniziato la discesa lungo la costa occidentale.
La Sardegna sa sempre come riempirti gli occhi, che lo faccia con il cielo o il verde delle colline o il color ocra dei nuraghes che incroci nel cammino.
La Sardegna sa come stupirti quando per caso entri in un paesello dal nome sconosciuto, Tinnura, 272 anime che si sono dedicate un centro interamente dipinto da murales rappresentanti scene di vita locale.
La mia macchina fotografica segna 803 foto di questa giornata, e sarei capace di pubblicarle tutte, se la capienza di questo blog non me lo impedisse.
Immaginate quindi di continuare il viaggio in macchina oltrepassando paesini dai nomi curiosi come Suni, Flussio, Magomada, Tresnuraghes e Sennariolo, giù giù fino ad arrivare a Cabras e al suo stagno, che forse avrete sentito nominare per essere la patria della bottarga.
Pensavamo di andare a visitare il Museo Civico dove sono custoditi i Giganti di Mont’e Prama, ma la fila all’entrata ci ha fatto desistere: d’altronde i Giganti sono lì, e ora che sono stati ritrovati sicuramente non se li faranno più scappare. Per cui confido nel prossimo ritorno sull’isola per poterli ammirare. Così abbiamo optato per una passeggiata in riva allo stagno, dove sono ormeggiate le barchette dei pescatori di muggine.
Avevo bisogno di una giornata in famiglia, kilometri sulla strada, fotografie, pose buffe e gelati, tornare un po’ bambina e sentirmi turista allo stesso tempo. La mia vacanza si chiude con colori degni di questo nome anche alla sera, con il tramonto dalla terrazza con vista sulla Laguna di Santa Gilla a Cagliari.
Un’incursione lampo sull’isola, ma goduto a dovere: mi basta poco, e forse è meglio che questo poco sia concentrato in giorni così, dove abbiamo tempo da dedicarci e da dedicare alla scoperta.
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Per innamorarsi ancora della Sardegna:
che bellezza!
[…] sono momenti in cui mi rendo conto che essere nata in un’isola del Sud Italia ha determinato in maniera molto precisa il mio modo di essere e le esperienze che ho potuto […]
[…] Tornare sull’Isola più spesso. Inizio a sentire molta nostalgia, a sentirmi di nuovo in pace con la terra e più forte per affrontare quella sensazione adolescenziale che ha sempre caratterizzato i miei ritorni in Sardegna. […]
[…] tanto capita. Dire di no pare brutto, perché non succede mai di essere al paesello in occasione di questi eventi. E poi – pensi – rivedi un po’ di amici, di vecchie […]
[…] del Carnevale in Sardegna, e che dovrebbero far parte del vostro itinerario se scegliete di fare un giro sull’Isola verso fine gennaio o in periodo […]