L’ho scritto anche da poco in un articolo per Viaggio da Sola Perché: una delle spinte dei miei viaggi è la gastronomia. Raramente consulto le guide turistiche prima di un viaggio, ma se c’è un tema su cui voglio arrivare preparata quando visito una nuova località, è la sua cucina tipica. Per cui, avendo quattro giorni interi da passare a Porto, mi sono dedicata con pazienza a scoprire le sue delizie gastronomiche e a cercare la migliore francesinha della città.
La francesinha, il piatto tipico di Porto
Se conoscete la Francia, probabilmente vi è capitato almeno una volta di assaggiare il croque monsieur (o il croque madame, con l’uovo in cima): quel leggerissimo toast di pane per tramezzini senza crosta, imburrato e grigliato, farcito con gruviera e prosciutto.
Ecco: a Porto, dove una larga parte della popolazione ha vissuto l’emigrazione verso la Francia, il croque monsieur è stato portoghesizzato in un’operazione culinaria che sa un po’ di vendetta, dalla serie “lo facciamo meglio noi”.
La francesinha è sempre un toast senza crosta, imburrato e grigliato, ma che è stato ricoperto di formaggio fuso, riempito di prosciutto, formaggio, una scaloppina di maiale, qualche pezzo di salsiccia, e – per finire in bellezza – annegato in una salsa piccantina e densa fatta di salsa di pomodoro concentrato, piri-piri, birra e qualche altra porzione alcolica (vino di Porto o brandy, a seconda del cuoco).
Di solito viene accompagnato anche da una porzione abbondante di patatine fritte. Così, per gradire (e alzarsi dal tavolo con molta fatica).
Trattandosi del piatto tipico della città, non avrete difficoltà ad assaggiarla. Ma come succede per la gran parte dei piatti tipici, ci sono diversi posti che si contendono il primato della migliore francesinha di Porto.
Senza litigare eh, che tanto è impossibile mangiare più di una francesinha alla volta; l’apporto calorico di questo piatto vi permetterà di girare per la città come trottole per un’intera giornata senza sentire la fame, quindi andateci piano e non affannatevi a provarne troppe in tempi troppo ristretti.
Lo dico per il bene delle vostre arterie.
Il café Santiago di Rua de Passos Manuel è uno dei locali più classici in cui provare la francesinha.
Ma essendo anche nella zona più turistica, è probabile che dobbiate fare un po’ di coda prima di riuscire a sedervi.
Ottima alternativa è il Bufete Fase, in Rua de Santa Catarina 114, che si trova in una zona facilmente raggiungibile e poco lontana dal centro, ma meno affollata.
L’esperienza francesinha più autentica per me è stata quella del Ruial Francesinhas
Io comunque rimango una fan dei locali defilati, quelli in cui si mangia bene ma che non ti fileresti mai di striscio.
Ecco perché l’esperienza-francesinha più autentica per me è stata quella del Ruial Francesinhas, in Rua de Santo Ildefonso 409. Si trovava a pochi minuti di cammino dall’AirBnb in cui alloggiavo (altro punto a suo favore), e assomiglia più a un bar di quartiere che non a una caffetteria.
Ma questa è un po’ la caratteristica delle caffetterie di Porto: sembrano bar di terza categoria, ma la loro cucina nel retro funziona benissimo e non servono piatti congelati o semplici panini.
Sono stata alla caffetteria Ruial un venerdì di febbraio per pranzo.
Il locale era quasi vuoto, una vecchietta in pantofole guardava la televisione, uno dei proprietari stava pranzando al tavolo mentre l’altro serviva da bere a un cliente al banco.
Il telegiornale locale stava dando notizie allarmistiche, sullo stesso tono a cui ci siamo ormai assuefatti un po’ a tutte le latitudini.
Ho preso il menu dal tavolo accanto al mio e ho visto cosa c’era a disposizione: la francesinha veniva proposta sia nella versione classica che con l’uovo in cima.
Vada per la classica, mi sono detta, prudente.
Bruno, il mio host AirBnb mi aveva consigliato anche di provare il Vinho Verde, un classico della produzione vitivinicola del nord del Portogallo. Altro non è che un vino estremamente giovane, che va consumato entro e non oltre un anno dal suo imbottigliamento.
Mentre i rumori placidi del Ruial e dei suoi pochi clienti riempivano il sottofondo, io mi sono dedicata con lentezza alla mia francesinha. Ci ho messo un po’ e d’altronde non avevo fretta, il mio aereo era alle nove di sera.
È stata lunga, ma ce l’ho fatta. Le patatine, però, non sono riuscita a finirle.
Meno male che le bollicine leggere del vinho verde, il vinello giovane e leggero dell’estremo nord del Portogallo, mi hanno aiutata nell’impresa.
Le altre delizie di Porto che mi hanno fatto fare il bis
La francesinha è stata l’ultima sfida gastronomica portoghese, ma nel mio viaggio a Porto non mi sono fatta mancare altre prelibatezze.
Il sande de pernil con queijo da Serra di Casa Guedes
Dove sande sta per panino, pernil per prosciutto (ma in questo caso è porchetta) e queijo per formaggio.
Voi fidatevi della traduzione ed entrate a Casa Guedes () recitando quest’ordinazione come un mantra. Questo panino ripieno di porchetta e formaggio fuso è una delizia sopraffina.
Io ne ho chiesti due di fila, e avrei potuto continuare.
Attenzione, non fate arrabbiare i titolari (che sono un po’ bruschi ma in senso buono): controllate il numero che vi daranno per attendere l’ordinazione, e cercatene la pronuncia in portoghese, così non ve lo perdete quando vi chiameranno 😛
Bolo de Sardinhas
Che è praticamente una focaccia di sardine. L’ho mangiata una sera in cui, stanca morta per aver camminato 4 ore di seguito, non vedevo l’ora di tornare a casa e rilassarmi. Ho trovato per caso un pastificio molto carino chiamato Casa das Bôlas de Lamego che si trova in Av. da Boavista 577, di fronte alla Casa da Música, e ho comprato questa focaccia per una cena low cost ma sfiziosa.
…e visto che l’esposizione dei loro prodotti artigianali era irresistibile, ne ho approfittato per concedermi anche due dolcetti per il dopo cena:
Lamegos e tacinhas de ovo
Se non vi piace, o non potete mangiare le uova, apprezzare la pasticceria portoghese potrebbe essere un pochino difficile: i ripieni di rosso d’uovo vanno alla grande per i dolci. Non ho saputo resistere a queste tacinhas de ovo (tazzine d’uovo) perché provo un’attrazione irresistibile per tutto ciò che è glassato. Dolcissime fuori, pastose e dense dentro, le tacinhas sono uno di quei dolci che o ami o odi. Io le ho amate. Per compensare la scarica di proteine dell’uovo, ho preso anche uno di questi lamegos, che mi hanno ricordato alla lontana gli amaretti sardi: sono fatti di mandorle e zucchero, semplicissimi ma deliziosi.
Pasteis de Nata
Non mi allontano troppo dalla realtà se dico di aver deciso di tornare in Portogallo anche grazie a loro. È che dal viaggio a Lisbona nel 2014 (non ne ho mai parlato, mi rendo conto solo ora!), sono rimasta stregata da questi pasticcini di sfoglia ripieni alla crema. Che spiegati così, non si rende loro giustizia.
Bisogna provarli, magari caldi appena sfornati, come ho fatto alla Manteigaira, una pasticceria vicina al Mercado do Bolhão (Rua de Alexandre Braga 24) dedicata solo a questa meraviglia. Si tratta di una catena di pasticcerie nata a Lisbona e che da qualche anno ha aperto anche a Porto. Il bello è che si tratta di una pasticceria a vista: i pasticceri sono intenti e riempire le formine di crema, le infornano…e ve le offrono. Spaziale. Il prezzo è super popolare, 1 euro l’una, 6 euro la scatola da portare a casa (che io ho ovviamente accuratamente infilato in valigia come regalo per il Guerriero).
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Avete assaggiato qualcuno di questi piatti? O secondo voi me ne sono persa qualcuno di imperdonabile? Fatemi una lista, che in Portogallo ci torno sempre volentieri! 😉
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La prima parte del viaggio sulle cose belle che ho visto a Porto, invece, si trova qui:
Storia di un viaggio che non volevo fare: in solitaria a Porto
Questo post letto prima di cena (o pranzo!) crea assuefazione…stavamo sbavando sui pasteis de nata!! 🙂
Ci ispira molto anche la francesinha, dovremo andare a Porto anche noi per provare tutte queste prelibatezze!
In Algarve hanno specialità un po’ diverse, una su tutte la cataplana di carne o pesce…molto buona anche quella! In ogni caso, come si evince dal tuo racconto, in Portogallo non ci si sbaglia col cibo, ovunque si vada!
Esattamente! 🙂 Il sud del Portogallo mi manca, ma spero di rimediare presto!
Sono stata a Porto l’anno scorso durante il mio viaggio in Europa e sono andata a mangiare la francesinha da Santiago (due volte). La giapponese a fianco a me non è riuscita a finirla, io l’ho finita e ho pure mangiato DUE dolci. Ora non ricordo il nome del dolce, ma era una delizia con uovo e zucchero e non so che altro. C’era una cameriera molto simpatica che aveva vissuto qualche mese a Sesto San Giovanni e dall’accento mi aveva subito sgamato. A SSG… ci rendiamo conto?! Poverina ;-D
Mi ha regalato il magnete del locale, una cosa molto argentina (qui tutti i locali hanno il magnetino con il numero di telefono per fare gli ordini telefonici) come anche il piatto in sé (proprio il genere di piaciugo che piacerebbe qui). Tuttavia per me l’imperdibile era La dama pe’ de cabra (poco distante da Santiago) https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g189180-d6986334-Reviews-Dama_Pe_de_Cabra-Porto_Porto_District_Northern_Portugal.html dove Álvaro e sua moglie preparano panini con prodotti regionali (non piatti tipici). Lo avevo scelto in base alle recensioni su tripadvisor e valeva la pena.
Porto mi è piaciuta, mentre Lisbona mi ha deluso un po’.
¡Mira! Me l’ero perso 🙂 Uso ormai pochissimo TripAdvisor quando devo scegliere i posti in cui mangiare, grazie per la segnalazione, appuntato per la prossima volta!
[ahaha povera cameriera del Santiago, da Porto a Sesto San Giovanni 😀 ]
Ho un volo diretto con Porto ma zero giorni, forse qualcosa a Maggio, non mi far piangere! XD
Sono mezza vegana ma queste foto sono porcellissime, non mi piacciono i dolci ma la crema gialla mi piace un sacco (a piccole dosi). XD
Prova a ritagliarti qualche giorno a Maggio, dai! La città non è tanto grande, ce la puoi fare 🙂
Con tutto l’uovo che usano, il veganesimo credo patisca un po’, ma provi un pastel de nata caldo e già è valsa la pena andare ai confini della penisola iberica!
La francesinha l’ho assaggiata anni fa a Lisbona ed e’ stato amore a prima vista. Spero esista una versione vegetariana, devo documentarmi 🙂 E pasteis de nata: j’adore. Il paradiso assomiglia alla pasteleria de Belem!
Ay, hai ragione! Il paradiso è la pasteleria de Belem di fronte all’Oceano a Porto, tac 😀