Se siete fra le persone che ”diomio il caffè buono è solo l’espresso italiano tutto il resto è eresia”, questo non è il post(o) giusto per voi. Sia perché, beh, il caffè non lo hanno di certo inventato gli italiani; sia perché l’espresso è solo uno dei millemila modi in cui si beve il caffè nel mondo. Ergo, non è l’unico giusto.
E infatti, dopo averlo provato, potrei arrivare a dire che il café de olla messicano è l’unico modo giusto di bere il caffè, ma sto scherzando.
Tutto è iniziato in agosto al mercato di Tepoztlán, un incantevole pueblo mágico a 50 km da Città del Messico.
Siamo arrivati di prima mattina in bus ed era—come sempre in Messico—giusto ora di mettere qualcosa nello stomaco.
Il Guerriero ha proposto il mercato. I mercati in Messico non sono solo un crocevia di colori, mercanzia, profumo di mole e chile, donne con le trecce e maiali squartati, ma anche uno dei posti migliori in cui provare la cucina messicana.
I mercati in Messico sono il territorio degli antojitos, gli spuntini. Che altro non sono una scusa per mangiare prelibatezze fatte a mano a qualsiasi ora del giorno.
Entriamo quindi nel mercato centrale di Tepoztlán, che alle 10 del mattino sta giusto entrando nel vivo della sua caotica quotidianità.
Una decina di puestos de comida, i chioschi in cui si preparano antojitos, si aprono davanti a noi in un’orgia di profumi, vapori che boffonchiano in pentola e sfrigolio di padelle.
Diamo un’occhiata in giro, il Guerriero valuta l’offerta soppesando inviti e cartelli, affinando il naso e facendosi trasportare dalla nostalgia delle colazioni al mercato che hanno contrassegnato la sua vita pre-emigrazione.
Ci fermiamo in un puestito dove due ragazze stanno impastando tortillas azules: le sbattono fra le mani per appiattirle, le posano sulla piastra incandescente, ci versano sopra gli ingredienti freschi. Il profumo crea assuefazione ancora prima dell’assaggio: sa di pane, mais, piccante buono.
Prendiamo una quesadilla de huitlacoches e un tlacoyo di formaggio fresco. Io sono in visibilio perché non solo sto morendo di fame ma adoro le quesadillas e la perfetta fusione del formaggio con il huitlacoche, che è un fungo della pannocchia del mais (quello che in certi Paesi del mondo è considerata una piaga dell’agroalimentare, in Messico si mangia, già).
Mi sto ancora leccando le dita (quasi tutto si mangia con le mani) quando il Guerriero chiede un caffè per terminare il pasto.
Un café de olla.
Ah, ho proprio voglia di un bel caffè, penso. Nel giro di qualche minuto la ragazza mi posa davanti una tazza di terracotta dipinta e quello che arriva alle mie narici non è un semplice odore di caffè.
C’è dell’altro, le mie narici da segugia se ne accorgono subito e iniziano a fremere.
Guardo il Guerriero come una bambina che sta vedendo per la prima volta i regali sotto l’albero e lui, con quello sguardo sornione che mi lancia ogni volta che scopro qualcosa di nuovo, mi fa un cenno della testa.
Provalo, dai.
Assaggio. Mi si apre un mondo.
Cannella.
Zucchero, forse di canna?
E qualcos’altro…una spezia che in un primo momento non riconosco, ma al secondo sorso diventa più familiare, chiodi di garofano.
Sono già innamorata.
E quindi dopo averne bevuto due tazze (e molte altre nel corso del viaggio), ho comprato gli ingredienti per farlo in casa. Ora che finalmente sta arrivando il freschetto autunnale, è ora di inaugurare l’esperienza anche qui a Barcellona.
La ricetta del café de olla messicano
Gli ingredienti sono molto semplici:
- acqua
- caffè macinato
- bastoncini di cannella
- zucchero panela
L’ingrediente che forse è più difficile da trovare in Italia è lo zucchero panela.
In Messico lo chiamano piloncillo, in alcuni paesi latino-americani e nel sud della Spagna è conosciuto come panela, e in altri come raspadura. È uno zucchero naturale e non raffinato, che addolcisce il sapore senza renderlo stuccoso.
Preparare il café de olla è super semplice:
- bisogna far bollire 6 bicchieri d’acqua in un pentolino abbastanza capiente (teoricamente la ricetta originale prevede l’uso della pentola – olla, da qui il nome – di terracotta), insieme a due bastoncini di cannella e 2 zollette di zucchero panela
- quando l’acqua bolle, e lo zucchero si scioglie, versare 6 cucchiaini di caffé macinato direttamente nell’acqua
- lasciare a fuoco basso per qualche minuto, fino a far bollire il tutto
- spegnete il fuoco e coprite la pentola per un paio di minuti ancora
- versate il café de olla in una tazza – se ce l’avete di terracotta, è perfetto! – filtrandolo
Guardate come lo prepara questa dolcissima nonnina messicana emigrata negli Stati Uniti:
il video è in spagnolo con sottotitoli in inglese
Come dice la nonna, è il caffè perfetto per i pomeriggi freddi e anche per la mañanita…per il caffé mattutino.
Come darle torto?
—❣—
Se ti interessa sapere di più del viaggio in Messico, puoi leggere anche:
E:
anche io amo amo il caffe de olla!!!!!!! e i mercati messicani! e le quesadilla con il queso e champinones!!!! ah che nostalgia!!1
Moltissima nostalgia! Se ci mettiamo a elencare tutti i piatti che mi mancano, la finiamo domani! 😀
Ma che buono! Io innamorata anche di caffe arabo e caffe turco
L’arabo mi manca!