Sono arrivata in Australia da due giorni – credo, sono un po’ confusa – e fra saluti ai familiari e rintontimento generale, ho già bisogno di mettere per iscritto le prime 5 cose fondamentali che dovrò ricordare la prossima volta che mi deciderò a solcare i quattro mari per raggiungere il continente oceanico:
1. L’Australia si trova veramente dall’altra parte del mondo.
Uno lo sente dire per anni, ma non lo realizza fino a che non si sbatte 21 ore di volo su un sedile classe economy.
Quelle 21 ore ti stanno tutte sui glutei, alla fine del viaggio, e non ci sono passeggiatine al bagno che tengano.
Ho volato con Emirates, e per una frazione di secondo, entrando in aereo, pensavo che avrei viaggiato sulle poltrone bianche allungabili della Business Class: un colpo basso da parte della compagnia, un’illusione che svanisce quando la hostess con la veletta ti invita gentilmente a proseguire fino al posto numero 70, terra degli echi e del gomito a gomito con gli sconosciuti. Si mangia discretamente, però, e la lista dei film da vedere è molto lunga. Mai però quanto la lineetta gialla che si disegna con incredibile lentezza nella mappa del mondo proiettata sullo schermo: tu sei sopra quella lineetta gialla, avanzi alla velocità di un bradipo e non troverai mai una posizione confortevole in cui addormentarti.
2. Il jet lag ha mille forme.
Io potrei dormire a oltranza, mio padre avrà accumulato si e no 3 ore di sonno in 3 giorni.
Riesco comunque a stare sveglia durante il giorno e non sembra che il mio corpo stia rispondendo male a questa trasposizione emisferica e al nuovo fuso orario. A parte il ritorno del dolore cervicale, che sto attribuendo alla Economy e ai sedili poco reclinabili.
Quello che mi scombussola è sentirmi in bilico fra due mondi: sto scrivendo questo post mentre sono le 23:44 ma ho ben chiaro che in Italia sono ancora le 15:45, gli amici sono nel bel mezzo della loro giornata lavorativa e mi scrivono in chat dall’ufficio. Prima di cenare parlo con il guerriero che si sta svegliando e prepara la colazione con il sole di Barcellona che entra dalla finestra mentre io mi stringo nella felpa di pile e guardo le foto di oggi in cui splendo con il naso arrossato dal vento e la cuffietta. Ecco, più che le ore di distanza, mi pesa questo cambio stagionale, l’essere tornata indietro di 7 mesi – o l’essere andata avanti di 5 – fate voi, che io non ci capisco più niente.
3. Anche in Australia fa (molto) freddo.
Scordatevi l’illusoria immagine dell’infradito indossata a oltranza, la crema solare indispensabile per evitare le bruciature e i surfisti con capello salato che vi offrono una birra gelata (era per caso una pubblicità?).
A Melbourne a giugno fa freddo.
Io ho bisogno di cuffia e sciarpa, ho dimenticato i guanti, e oggi ho desiderato il calzettone fino al ginocchio da mettere sotto ai pantaloni, dimenticato anche quello. Ho fatto una pessima valigia, staccarmi dalle magliette fresche di sole è stato molto più difficile di quanto pensassi e ho ingenuamente infilato nel bagaglio un costume da bagno.
E ora sono qui a fotografare pub che invitano i clienti a entrare per scaldarsi di fronte al loro caminetto:
4. A Melbourne molta gente parla italiano.
Mi trovo di base a Fawkner, uno dei suburbs a nord della città di Melbourne, che per anni è stato il quartiere di residenza degli immigrati italiani.
Non dimentichiamo che Melbourne è stata una delle destinazioni preferite fra gli italiani migranti – si, quando i migranti che arrivavano sulle navi alla ricerca di fortuna eravamo noi…
Ora la percentuale di connazionali nel quartiere è scesa, ma fra molte insegne di Fish&Chips e macellerie halal, regnano ancora negozi come Pasticceria Padova, Sandro’s Pizza e il Fioraio Italiano.
Sul tram capita che un signore anziano intervenga nella conversazione sulla migliore fermata a cui scendere utilizzando un italiano corretto seppur stemperato dall’accento inglese.
Un capannello di signore sulla ottantina si saluta di fronte all’ufficio postale parlando in dialetto calabrese.
Mio padre beve il caffè senza lamentarsi e trovandolo molto buono: un miracolo italiano, insomma.
Doveva venire da questa parte del mondo per essere soddisfatto di un caffè bevuto fuori dai confini italici. Peccato che poi quello stesso caffè costi 3 $ (dollari australiani) cioè 2,06 Euro, dettagli.
E visto che siamo in tema, passo direttamente al prossimo punto:
5. Il costo della vita è alto.
Se per bere un caffè espresso si sborsano in media 2,5 $, una pizza margherita in Lygon Street – centro della Little Italy – ne costa in media 14 (9,60 Euro), un hamburger in un pub apparentemente senza grosse pretese nella zona centrale di Flinders Street Station costa circa 19 $ e un appartamento di due stanze a Melbourne città si affitta mediamente fra i 450 $ e i 600 $ a settimana.
Per questo si considera che uno stipendio annuo lordo con cui sia possibile vivere decentemente debba aggirarsi fra i 40.000 $ e i 50.000 $.
Io, in pratica, a Melbourne potrei vivrei sotto un ponte e cibandomi esclusivamente di Macca’s – il nickname con cui qui ci si riferisce al McDonald’s e che compare anche nelle insegne della famosa catena di junk food.
Penso comunque che opterò per i bomboloni alla nutella, molto più adatti per proteggersi dal freddo:
E mentre penso a recuperare calorie, state nei paraggi perché arriveranno presto nuove foto e aggiornamenti. Naturalmente se siete già stati da queste parti e avete consigli su cosa fare/vedere/mangiare a Melbourne, è ora di farvi avanti!
Melbourne: 4 stagioni in un giorno, esattamente come Cape Town. Passi dai 2 gradi al mattino ai 30 gradi di mezzogiorno. Senza una ragione, senza un perchè. A me Melbourne è piaciuta un pochino meno di Sydney, onestamente, ma comunque è molto bella soprattutto nella zona dove ci sono tutti i localini dove si trovano gli studenti (non ricordo la via, ora come ora).
Sul viaggio, io avevo avuto la fortuna di partire dalla Cina e comunque si parla di 14 ore nette di volo (passando per Kuala Lumpur). Viaggio veramente lungo, ma essendo abituato alle transoceaniche Shanghai-Venezia, diciamo che il mio sedere non reclamava più.
Buon proseguimento, tienici aggiornati!
p.s. credo che solo Perth abbia la fama di 30 gradi tutto l’anno…
Vero che tutti parlano meglio di Sidney, io non so se riuscirò ad andarci, vedremo 🙂 A presto!
Tranquilla, io di ore all’andata ne feci 34 con due scali….una grande gioia!!
aiutoooo!
Ma poi passa! 🙂
Ben arrivata!
volevo rassicurarti su qualche cosa…di australiani con infradito e pantaloncini ne vedrai anche adesso, soprattutto in sti giorni che c’è un po’ di sole!
Il costo della vita è caro se rapportato all’italia o alla spagna ma non se pensi a quanto sono più alti gli stipendi. A un certo punto pagare una media 10$ ti sembrerà normale, e anche pagare un caffè 3 (soprattutto considerato che in altre parti del mondo costa uguale ed è un pessimo caffè.) Gli aussies se la tirano per avere il migliore caffè…e ne hanno mille tipo diversi!
Pe riquanto riguarda sydney io non ci sono ancora stata ma la metà dei miei amici che ci ha vissuto la odia e ama melbourne. Quindi è tutto soggettivo!!
Forse c’è un’altra cosa da aggiungere alla lista…soprattutto visto che hai vissuto a barcellona!
Gli australiani sono inglesi quindi vuol dire cena dalle 5 alle 9 (e non dalle 8 alle 11 come siamo abituati noi!) quindi aspetttati di non vedere nessuno in giro dopo una certa ora!
Per il resto…starei qui per sempre!
Grazie! Questa cosa degli stipendi mi è nota ora, e lo vedo dai miei cugini coetanei che hanno un livello di vita che un trentenne in Italia non so quando può iniziare a permettersi… E pure la cena alle 18:30, sono qui da 3 giorni e già mi ci devo abituare! Io comunque sono solo di passaggio, starò qualche settimana ma poi tornerò nella mia amata Barcellona, però ho imparato che dalla vita non ci si può mai aspettare nulla con certezza, per cui who knows!
Bellissimo e spiritoso resoconto di viaggio, interessantissimo! Continua ad aggiornarci e comprati dei calzettoni! 🙂
Siiii mi rifornirò di calzettoni! Oggi però c’era il sole e mi sono bruciata il naso stando a leggere in giardino…per niente prevedibile! 😀
Il tuo viaggio è anche il mio.
Mi hai fatto perdere tra le righe, ed il racconto è scivolato via in un solo attimo.
Per una sorta di empatia, ho provato quel maledetto dolore da sedile emirates che, pare, ti rimanga appiccicato addosso anche lontani dall’aereo.
Soprattutto, ho amato in che modo hai condotto il lettore in giro per questo territorio sublime.
Divertiti, dunque.
Jill scott – the fact is
Grazie mille per essere passato di qua ed esserti rilassato durante il viaggio 🙂
Cerca di tenere una open mind e vedere i lati positivi! Melbourne è fantastica, il modo migliore di viverla è non da turista, quindi cerca di fare amicizia con gente del luogo, sono tutti molto friendly 😀
Oh si sto vedendo i lati positivi 🙂 forse in questo primo post non si evince tanto, però è vero che quando viaggio non sono una che ha occhi solo per l’incanto, mi piace vedere e farmi raccontare sia i pro che i contro del vivere in una città nuova…e sono fortunata perché sto vivendo in un suburb molto tipico, e con familiari che vivono qui da una vita, quindi è un’immersione totale nella vita multiculturale di Melbourne, ne racconterò meglio quando riuscirò anche a scaricare le foto! 😉
Grazie Giulia per questo post!! Un sacco di informazioni utili e.. ho messo in valigia un paio di calzettoni pesanti 🙂 Buon viaggio!!
Bravaaa! 🙂 buoni preparativi a te!
Wow! A me Melbourne è piaciuta molto, anche se alla fine ci sono stata solo quattro giorni… certo, se hai la possibilità di viverla con i locals, che bisogno hai dei nostri consigli? 😉
Anch’io ci sono andata in estate (inverno loro) ma non mi era sembrato particolarmente freddo (ok, magari abituata alla Svezia non faccio testo).
Mare, mercatino della domenica, perdermi nei vicoli… a me era piaciuto tutto!
Poi da lì avevo preso un volo interno con la Tiger per Cairns e da Cape Tribulation tutto in macchina fino a Sydney, molto divertente!
Ps: quello del livello di vita dei trentenni è un tasto dolente. Ma solo per noi italiani o per gli spagnoli (e vabbè, pure i greci). In Svezia è come in Australia da questo punto di vista: il trentenne fa la vita che dovrebbe fare il trentenne, ha finito l’università e lavora da un po’, magari non ha ancora figli e quindi si toglie qualche sfizio.
E’ la nostra generazione in Italia e in Spagna a non avere quello che sarebbe normale alla loro età, non gli altri che sono “bravi” o “fortunati”, purtroppo.
Poi, comunque, se ti fai qualche settimana in Australia vuol dire che la vita è stata generosa anche con te 🙂
Divertiti!
Sono d’accordo con te, non sono loro “avanti” ma noi mediterranei che siamo rimasti molto indietro. Non parlo solo di possibilità economiche, se no anche di mentalità nell’approcciare la vita fra i 20 e i 30 anni. La vita con me è stata generosa? Sicuramente me la passo molto meglio di molti miei coetanei, non so se si possa parlare di generosità, io preferisco pensare che mi sono mossa laddove vedevo delle opportunità…aspettare che qualcuno si occupi di me non è mai stato il mio forte! 😉
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