L’anno scorso, in questo periodo, avevo stilato una lista dei regali che avrei voluto fare a me stessa
👉 qui, se ve lo siete perso
A un anno di distanza, vi dirò, mi è stata utile.
Ho finito per regalarmi (o farmi regalare) alcune delle cose in lista, e non solo a Natale, bensì durante tutto l’anno.
Il buono Ikea, con il quale – fra le altre cose – ho finalmente preso possesso di una French press tutta mia;
la coppetta mestruale, quest’esperienza nuova, a volte complicata, ma decisamente positiva, di cui scriverò presto;
lo Yogi tea che è magicamente tornato nella mia vita senza fatica con il ri-trasferimento a Barcellona.
E poi il tempo.
Mi ci sono impegnata molto, a regalarmi il tempo, eppure la prima parte del 2017 è stata a dir poco frenetica. Non vedevo l’ora di arrivare al mese di luglio per ricaricare le batterie e avere mente libera per nuovi progetti.
In realtà poi l’incidente al dito di settembre mi ha poi fatto rimettere in prospettiva il concetto di vivere con lentezza; volente o nolente, mi sono dovuta regalare molto tempo. Soprattutto per prendermi cura di me, non solo in riferimento al dito, ma in molti altri aspetti della mia vita.
Ecco perché, visto il successo della precedente, mi è venuta voglia di stilare una nuova lista di regali da fare a me stessa.
Scrivere i desideri nero su bianco mi aiuta a non perdere di vista quelle piccole cose che potrebbero rendere più piacevoli e positive le mie giornate.
E quindi, ecco la lista per questa fine del 2017:
1. Un abbonamento annuale a Headspace
Headspace è un’applicazione per fare meditazione. L’avevo provata più di un anno fa, e ho ripreso a usarlo da poco.
Dopo aver fatto colazione, prima di iniziare a lavorare, mi siedo sul divano e faccio 5 minuti di meditazione guidata con questa app. Niente miracoli, solamente un momento per imparare a “non pensare a nulla” e a seguire il flusso della mente.
Se l’idea di meditare attraverso un’app vi sembra freddamente tecnologica, è perché forse non avete ancora sentito la voce di Andy Puddicombe, fondatore di Headspace, che guida tutte le lezioni.
Un mini assaggio qui.
2. Delle sessioni con una specialista del pavimento pelvico
Quasi un anno fa ho iniziato, finalmente dopo anni di tentennamenti, a usare la coppetta mestruale. Mi si è aperto un mondo: e non solo per la praticità di questo strumento alternativo ed ecologico di gestione della mestruazione, ma anche per quello che mi ha fatto scoprire sul mio corpo.
Ho comprato la prima pensando che tutte le coppette fossero uguali. Ma nel corso dei mesi ho scoperto che non è affatto così: di coppette in silicone medico, certificate e sicure da usare, ce ne sono a decine, e variano non tanto per la marca ma per le caratteristiche. Diametro, capienza e soprattutto tonicità, ovvero la morbidezza delle sue pareti.
Perché c’entra? Perché una coppetta di silicone che si apre dentro di voi deve essere della morbidezza giusta per lo stato del vostro pavimento pelvico.
Siamo abituate a pensare che la cura del nostro pavimento pelvico vada presa in considerazione solo durante/dopo una gravidanza; in realtà, prima conosciamo lo stato di salute del nostro pavimento pelvico, meglio affronteremo eventuali momenti “topici” della nostra vita di donna, migliorando anche la nostra vita sessuale. Non cosette da poco, dunque.
[e se non credete a me, andate a leggere Memorie di una Vagina]
Visto che l’uso della coppetta mi ha avvicinato a questo argomento, con il nuovo anno mi regalerò delle sessioni di fisioterapia con una specialista di pavimento pelvico.
Me ne hanno già raccomandate un paio, qui a Barcellona; vedremo come andrà.
3. Una libreria in legno
Siamo entrati da circa due mesi in un nuovo appartamento che stiamo arredando piano ma con molto entusiasmo.
I risultati ci stanno piacendo moltissimo, ma ancora manca un pezzo forte: una libreria a vista.
Abbastanza grande per accogliere le scatole di libri parcheggiati nel mio trastero, e tutti quelli che ho dovuto riportare a casa dei miei nel momento di transizione fra l’Italia e Barcellona, 5 anni fa.
Continuiamo a sognarla senza riuscire a deciderci sulla tipologia, sulle dimensioni, sull’angolo della casa in cui metterla.
Ma arriverà, ne sono sicura.
4. Un abbonamento per gli eventi culturali di Barcellona
Barcellona non offre una tessera annuale come quella che abbiamo fatto l’anno scorso a Genova, e l’offerta culturale è così alta che ci vorrebbe un anno sabbatico per approfittarne al 100%.
Però ho i miei posti preferiti, quelli che seguo durante tutto l’anno e di cui cerco di non mi perdermi gli eventi.
Uno di questi è il CCCB, il Centro di Cultura Contemporanea, che organizza esposizioni, conferenze, viaggi nel futuro e altre meravigliose iniziative.
E loro sì, offrono una tessera annuale, quella degli Amici del CCCB, che esiste anche in versione Duo, un regalo per me e un’altra persona (guess who…).
5. Un corso di lingua portoghese
Siccome il mio itagnolo può sempre peggiorare, perché non aggiungere un’altra lingua al carico?
Ho iniziato a leggiucchiare qualche lezione base di portoghese, ma potrei senza dubbio approfittare di un bell’abbonamento a Busuu per affrontarlo in modo più serio [grazie a Virginia per il suggerimento!]
Mi servirebbe molto per lavoro e mi sembra il completamento perfetto per chiudere il cerchio delle lingue latine di questa parte Mediterranea d’Europa.
L’unica cosa che riesco a dire e scrivere per rimanere a tema con il periodo è Bom Natal!, per il resto c’è un anno intero.
—❣—
E voi cosa vorreste regalarvi in questi giorni o nel corso del prossimo anno?
—❣—
Per sapere cosa mi sarei voluta regalare nel 2016:
E com’era andato il 2015:
Io aspetto il post sulla coppetta, perchè come scrissi qui (http://giupyingermania.blogspot.it/2017/05/un-post-disgustoso-la-coppetta.html) dopo averla comprata sono tornata gioiosa nel fan club dei tampax. Ah, e buon Natale 🙂
Me l’ero perso! Ora me lo vado a leggere 😀
E Buon Santo Stefano a te! 😛
La coppetta mestruale è stata la svolta della mia vita! La uso da un bel po’ di anni e non tornerei mai indietro 🙂
Idem! 🙂
Anche io come Giupy non amo la coppetta
L’ho presa e mi ha fatto schifo, quindi sempre siano lodati i santi OB