Fine di una giornata d’eclisse

C’è un’energia diversa nell’aria quando la Luna passa davanti alla Terra?
Ci sono le nuvole, e una finestra aperta sul mare in tempesta, vento che entra a scompigliare le briciole sul tavolo della colazione. C’è uno streaming con obiettivo fisso sul cielo e vociare di strada da Madrid e Roma.
C’è un signore sulla sessantina in spiaggia che mi presta i suoi occhialini a forma di stella e vedo la prima immagine (per un secondo solo però, perché già inorridisco al pensiero che quelle stelline di alluminio mi stiano in realtà condannando alla cecità).

C’è che alle 10:16 – che doveva essere l’orario di massima copertura – sono in bici e schivo turisti che vogliono salire sul bus panoramico mentre Colombo continua imperterrito a indicare l’oceano.
Ci sono dei fisici in Plaça Universitat che mi fanno appoggiare l’occhio su un telescopio enorme proprio nel momento in cui le nuvole si diradano e la Luna sta terminando il suo passaggio.

C’è questo senso di umanità riunita intorno a un evento cosmico, che mi fa sentire così piccola ma allo stesso tempo molto grande. 

C’è un orario intermedio a lavoro, un’empanadilla al volo per cena, e un festival di letteratura amplificata di cui godere.

C’è uno scrittore che parladi uno dei tuoi ultimi libri preferiti, ne descrive i personaggi come se fossero lì, presenti fra il pubblico, e potessero da un momento all’altro alzare la mano per intervenire.
C’è che lui raccoglie pezzi di storia del mondo e della sua vita personale unendoli in un inscindibile evento cosmico, indimenticabile e terribile.
C’è che alla fine mi siedo davanti a uno schermo per guardare con occhi innamorati stralci di vita e parole di un altro scrittore, un vecchio amico che mi accompagna da tempo, ne ascolto certe frasi dette ancora prima che nascessi, le ho sicuramente lette o ascoltate in passato eppure mi sembra di averle sentite a viva voce.

C’è un’energia speciale in questa umanità riunita a rendere omaggio a un grande artista, un costruttore di sogni e di mondi, cui attribuisco in piccola parte responsabilità del mio essere qui, in questo momento, su un divano arancione, col cuore pieno e le orecchie tese ad ascoltare una porzione di Mediterraneo in tempesta.

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